Uno dei colpi più entusiasmanti del mercato NBA è stato il trasferimento di Jalen Brunson ai New York Knicks: lasciare Dallas per andare a giocare nella Grande Mela è stata una decisione facile da prendere , visto il legame che ha con la città e con la squadra. Ospite del podcast di JJ Redick, Brunson ha raccontato cosa significhi per lui giocare con i Knicks.
Jalen Brunson: “I Knicks rappresentano la mia infanzia, è stato semplice sceglierli”
Jalen Brunson è stato uno dei protagonisti della stagione dei Dallas Mavericks, dove ha registrato una media da 16.3 punti, 3.9 rimbalzi e 4.8 assist in 79 partite. Poi il passaggio ai Knicks, un trasferimento che ha sorpreso la maggior parte degli addetti ai lavori ma che per il giocatore rappresentava una grande opportunità. Ospite del podcast TheOldMan&TheThree di JJ Redick, Brunson ha spiegato i motivi di questa scelta:
“Giocare per i Knicks è speciale per me, perché rappresentano la mia infanzia: quando mio padre era nello staff vivevo la città e seguivo molto la squadra. È stata una grande occasione che sentivo di non potermi lasciare sfuggire: c’è mio padre, Thibs (Tom Thibodeau), i giocatori che ammiro sin dalla high school di quando ero a Chicago (Derrick Rose ndr), è stato semplice per me dire di sì. Era la cosa giusta da fare per me perché ho un rapporto speciale con questa squadra”
Brunson e il rapporto padre-figlio al lavoro
Jalen Brunson troverà suo padre Rick ad accoglierlo ai Knicks, assunto dalla franchigia come assistente di coach Thibodeau. Brunson senior è un ex giocatore di New York, uno dei motivi per cui Jalen non ha avuto dubbi sul trasferirsi alla Grande Mela. Dovrà lavorare con suo padre ma è una cosa che non lo preoccupa, come prosegue nella sua intervista:
“Lui ha sempre pensato a cosa fosse meglio per me e che io fossi felice: siamo due professionisti e sapremo gestire la cosa. È felice per la mia decisione perché sa che è un cosa che volevo veramente”
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