Kyrie Irving getta benzina sul fuoco e lo fa prendendo le parti del compagno Kevin Durant. KD è ai ferri corti con la dirigenza dei Brooklyn Nets, pochi giorni fa si era recato a Londra per parlare con il proprietario, Joe Tsai, ribadendo la sua convinzione di voler lasciare la franchigia.
L’unica alternativa che potrebbe dare qualche possibilità in più a Brooklyn di trattenere Durant potrebbe essere il licenziamento di Sean Mark, GM, e Steve Nash, allenatore dei bianconeri.
È della stessa opinione anche Kyrie Irving, che secondo le pagine del New York Post, non approva il modus operandi dei due:
“Kyrie Irving odia entrambi. Pensa che Nash sia un allenatore pessimo e che Marks sia incapace”
Dichiarazioni, di un profondo disprezzo, subito smentite dalla matrigna-agente del giocatore che sulle pagine dello stesso New York Post ha detto:
“Non sono sicura da dove provenga questa notizia, ma Kyrie non odia né Steve [Nash] né Sean [Marks]. Non fa parte del suo essere né del modo in cui si rappresenta al mondo. Parla di pace, amore e accettazione”
Shetallia Riley Irving si è poi rifiutata di rispondere direttamente alla domanda se il suo assistito fosse o meno d’accordo nell’allontanare Nash e Marks.
Il quadro generale
Facciamo chiarezza su quella che sta diventando a tutti gli effetti una soap opera. Circa un mese fa Kyrie Irving ha esercitato la sua player option togliendosi di fatto dal mercato. Poco dopo anche il GM Sean Marks viene confermato dalla dirigenza. Mentre il valzer del mercato Nets ruota tutto intorno a Kevin Durant, Kyrie Irving viene accostato al nome dei Los Angeles Laker segno che forse la firma per Brooklyn era solamente strategica.
Nel frattempo si fatica a trovare una nuova sistemazione per il numero 7 in quanto molti addetti ai lavori definiscono impossibile lo scambio che potrebbe risolvere tutto: troppo alto il prezzo da pagare per trattare con Brooklyn. Ora alle parole di KD fanno eco quelle di Irving.
Tra dichiarazioni presunte o meno, sembra che la cosiddetta frittata sia stata fatta e ai piani alti della franchigia si debba prendere una decisione. L’orologio corre e il tempo stringe: che sia Durant, Irving o la dirigenza qualcuno dovrà fare il primo passo che porterà le tessere del mosaico a sistemarsi.
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