Litigi, silenzi, ricatti e ripensamenti. L’estate di Kevin Durant, così come la volontà dello stesso giocatore, è apparsa di volta in volta sempre più impronosticabile. A tal proposito, ispirandosi proprio alla condotta tenuta da KD nelle scorse settimane, Charles Barkley ha coniato un nuovo soprannome per l’ex Golden State, capace a suo avviso di sintetizzare brillantemente l’incontentabilità e la propensione al capriccio dell’imputato.
Di seguito, le parole dell’opinionista, rilasciate nel corso del podcast Bickley & Marotta:
“Pur senza conoscerlo alla perfezione, credo che Durant sia un ragazzo profondamente infelice per natura. Ad OKC aveva tutto, dall’amore della gente al monopolio dell’attacco, eppure ha lasciato la franchigia per unirsi agli Warriors e conquistare due titoli poi svalutati dall’evidente favore del pronostico. Idem dicasi per la situazione legata ai Brooklyn Nets; non lo soddisfa un bel niente. Per questo motivo, senza voler esser offensivo, lo chiameremo Mr. Miserable. Non è mai contento e, al tempo stesso, non si cura nemmeno di assumere un comportamento da professionista esemplare”.
Conclude Chuck:
“Parliamo di uno dei tre/quattro attaccanti più talentuosi della storia del gioco, motivo per il quale il suo valore tecnico non è di certo attaccabile. Tuttavia, non posso dire lo stesso della sua vocazione attitudinale. Un grande giocatore si distingue dagli altri perché, prima di ogni altra considerazione, dimostra di essere un uomo esemplare, non un ragazzino capriccioso. Temo che KD non abbia alcuna possibilità di diventare un modello virtuoso per le generazioni successive”.
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