Poco meno di un anno fa, in occasione del suo 75° anniversario, la NBA aveva svelato i 76 giocatori che sono considerati i migliori giocatori della storia. Tra questi, ovviamente, compare Dwyane Wade. Un premio individuale che ha un sapore speciale per la leggenda dei Miami Heat. Queste le parole dello stesso Flash-D a riguardo, rilasciate ai microfoni del podcast Point Forward condotto da Evan Turner e Andre Iguodala:
“È stato uno dei momenti individuali più toccanti della mia carriera. Vogliamo tutti fare bene individualmente, ma non ho mai praticato sport di squadra per conquistare premi individuali. Ho sempre fatto sport perché amavo l’aspetto collettivo. Non mi ha mai infastidito non ottenere trofei personali. Ricordo quando stavo provando a conquistare il titolo di MVP nel 2008, e allo stesso tempo anche il trofeo di Difensore dell’anno. Poi sono arrivato 3° in entrambe le graduatorie e inserito nella 2a squadra difensiva. È allora che ho pensato, ‘Aspetta, sono 3° nella votazione dei difensori dell’anno, ma sono nel secondo miglior quintetto difensivo?’ Mi sono reso conto che i premi individuali non significavano nulla, era stupido. Era l’unico anno in cui volevo vincere i trofei perché arrivavo da un infortunio e volevo dimostrare qualcosa al mondo e a me stesso nel 2008. Questa cosa mi ha dimostrato che i premi personali non significano nulla. Ma essere presente nella classifica dei migliori 75 giocatori, è stata probabilmente la prima volta che ho dato importanza ad un premio individuale.”
Wade ha comunque ottenuto diversi premi individuali: MVP delle finali, MVP dell’All-Star Game, 13 volte All-Star, 8 volte All-NBA, 3 volte All-Defensive e addirittura capocannoniere della lega nel 2008-09.
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