Buone notizie in casa Los Angeles Clippers: lo staff medico ha autorizzato Kawhi Leonard a partecipare al training camp della prossima settimana. Tuttavia la franchigia predica calma, affermando che il giocatore procederà con un rientro graduale durante i giorni del ritiro.
Kawhi Leonard è pronto a tornare, ma i Clippers ci vanno cauti
Dopo più di un anno d’assenza a causa della rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio destro – rimediata in Gara 4 contro Utah nei Playoff 2021, Kawhi Leonard è pronto a tornare ad allenarsi in gruppo: la prossima settimana i Clippers si ritroveranno a Seattle per il training camp e, tra i giocatori convocati, ci sarà anche Leonard.
A dare la notizia è il capo delle basketball operations della franchigia Lawrence Frank, spiegando però che i Clippers valuteranno giorno per giorno le sue condizioni. Il 30 settembre e il 3 ottobre la squadra giocherà due amichevoli, ma non si sa se Leonard scenderà in campo:
“Si sente benissimo. Il suo piano è quello di partecipare a tutto il training camp. Penso che dal punto di vista organizzativo, saremo cauti. Quindi sarà un approccio graduale: so che con lui vuole fare tutto, ma vedremo come si sente ogni giorno. Abbiamo uno staff medico eccezionale e stiamo affrontando da molto tempo questa situazione. Quindi non possiamo fare pronostici, cosa farà o non farà: faremo affidamento sul feedback che avremo da Kawhi, ovviamente dal medico squadra. È troppo presto per fare previsioni. Abbiamo tempo prima delle partite”
Anche Paul George è guarito completamente
Se c’è ottimismo per le condizioni di Kawhi Leonard, i Clippers possono riabbracciare Paul George che è guarito al 100% dal suo infortunio al gomito, come spiega sempre Lawrence Frank nel corso della sua intervista ai canali della franchigia:
“Il suo gomito è sano al 100%. Paul ha avuto una off-season estremamente propositiva, motivata e molto produttiva, in quanto la sua costanza di allenamento è stata al di fuori delle aspettative. Inoltre, continua ad assumere un ruolo più importante di leadership. Ha molto a che fare con l’arrivo di John Wall”
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