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NBA 2022-2023 Season Preview: Central Division, nella rete di ‘Spida’ Mitchell

Indiana Pacers

Come i Pistons, anche gli Indiana Pacers vengono da una stagione trascorso in fondo alla Central Division: nella scorsa annata i Pacers non hanno avuto altra scelta che iniziare una ricostruzione totale dopo le tante sconfitte patite. Le ragioni vanno trovate in un Malcolm Brogdon mai al 100%, in un T.J. Warren che non gioca una partita da quasi due anni, nella troppa concorrenza ad Est per raggiungere quantomeno il Play-in e nel fallimento, su tutta la linea, del progetto Sabonis-Turner. Uno dei due doveva salutare i compagni. Gli Indiana Pacers hanno quindi deciso di spedire a metà stagione Domantas Sabonis ai Sacramento Kings in cambio di un ottimo tiratore come Buddy Hield e di un giovane dalle grandi speranze che risponde al nome di Tyrese Haliburton.

I Pacers si presentano ai nastri di partenza della nuova regular season dunque con un paio di prospetti interessanti e soprattutto alcuni asset (gli stessi Myles Turner e Buddy Hield) che potranno essere scambiati nel corso dell’anno, proprio come fatto con Brogdon e Sabonis lo scorso febbraio. Per una nuova fase di rebuilding, non è affatto una cattiva base di partenza.

 

Per aggiungere maggiore lustro al roster, in estate i Pacers hanno provato ad inserirsi nella querelle tra DeAndre Ayton ed i Phoenix Suns offrendo al bahamense un quadriennale al massimo salariale da 133 milioni di dollari, pareggiato subito dai Phoenix Suns. Tutto ciò si è quindi concluso con un nulla di fatto per la franchigia di Indianapolis.

Quindi la dirigenza ha optato per la già citata trade di Malcolm Brogdon, spedito in direzione Boston in cambio di una scelta 2023 al primo giro e una manciata di giocatori poi tagliati, o lasciati andare. I Pacers si sono poi assicurati il prolungamento di Jalen Smith, sulla base di un accordo da 15,1 milioni di dollari in tre anni: chiuso nel suo ruolo ai Suns, appena arrivato nell’Indiana lo scorso anno ha dimostrato sprazzi di talento puro, sia per quanto riguarda la sua produzione offensiva (13.4 punti in 24 minuti di utilizzo di media) per la sua presenza a rimbalzo (oltre 7 a serata).

Ma il vero colpo Indiana potrebbe averlo fatto selezionando Bennedict Mathurin con la sesta chiamata assoluta (in questo articolo gli avevamo dedicato un’analisi completa in vista del Draft). Al college ha mostrato di fare del tiro da tre la sua arma principale, ma a buone percentuali realizzative (36.9% dalla distanza), non segue un buon jumper dalla media distanza. Nonostante questo, ha grandi doti atletiche e difensive: dovrà quindi migliorare sotto gli altri aspetti offensivi se non vorrà diventare prettamente uno specialista 3-and-D. Certo è che ha dimostrato di avere la mentalità giusta per fare il salto di qualità.

Il fatto di aver puntato su due giocatori molto giovani e dalle grandi prospettive, ci porta a pensare che nel corso della stagione i Pacers continueranno a sondare il mercato per trovare nuove offerte e scambiare Buddy Hield. L’ex Kings non sposa infatti la linea temporale di Haliburton, Mathurin e Turner, e potrebbe essere sacrificato per arrivare a nuove scelte future o giocatori di buone potenzialità future. I Pacers non devono però accelerare le cose per forza: abbiamo visto franchigie avere rebuild molto veloci ma fallimentari, e altre più lente e ragionate (come i Sixers) per provare a diventare contender a tutti gli effetti.

Nonostante abbia ancora solamente 26 anni, Myles Turner probabilmente continuerà comunque ad essere al centro di voci di mercato. I Pacers inizieranno la stagione con lui, e Turner avrà sicuramente motivazione necessaria per dimostrare di essere quel centro che Indiana necessita, dopo due stagioni difficili a causa di infortuni di varia natura. A prescindere dai rumors di mercato, la sua presenza sotto canestro, con 3 stoppate di media a serata in carriera, sarà fondamentale.

Per concludere la nostra analisi sui Pacers, ci aspettiamo dunque un altro anno nei bassifondi della Central Division e della Eastern Conference da parte della franchigia dell’Indiana. La squadra non punterà sicuramente ai Playoff o a un numero di vittorie dignitoso, quanto piuttosto allo sviluppo di Haliburton e di Mathurin. I Pacers sanno di non essere una destinazione attraente per i free agent, ma guardando a un orizzonte temporale di tre o quattro anni, con le giuste operazioni di mercato o indovinando un paio di altre scelte ai Draft, Indiana potrebbe tornare ad essere protagonista ai Playoff.

 

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Pubblicato da
Emanuele Perilli

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