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NBA, DeMarcus Cousins ancora senza squadra: “Chiedo solo una possibilità per dimostrare la mia crescita”

Dopo aver girovagato per l’intera lega in cerca di una dimensione funzionale al suo carattere più che al suo talento, il 32enne nativo di Mobile, Alabama si ritrova sul mercato dei free agent senza la possibilità di trovare un contratto che si prospetti all’orizzonte.
Le ragioni della riluttanza da parte delle franchigie NBA sono da ritrovare nel carattere del prospetto di Kentucky e di ciò che porta all’interno dello spogliatoio.
In un’intervista telefonica con Yahoo Sports dalla sua casa di Las Vegas, il centro ex Sacramento Kings ha cercato di fornire risposte a tali domande.

“Ho commesso tanti errori, ho fatto le cose nel modo sbagliato e per questo chiedo scusa.
Ma oltre alle cose negative ne ho fatto anche tante positive e non voglio che questi aspetti positivi vengano trascurati.
Chiedo solo una possibilità per mostrare la mia crescita come uomo e come giocatore”

Continua parlando delle sessioni di allenamento che svolge ogni giorno per conquistare un contratto nella lega.

”Ogni giorno mi alleno per assicurarmi di essere migliore di quanto non fossi il giorno prima. Il processo può risultare ripetitivo e farti impazzire. Ma devi amare il processo. Sarò preparato in qualsiasi momento se il mio nome dovesse essere chiamato in causa.”

Cousins non ci sta: “A Sacramento ero un ragazzino. Voglio dimostrare il mio cambiamento”

La maggior parte delle franchigie NBA etichetterebbe Boogie come una testa calda con la tendenza a scontrarsi con allenatori ed arbitri. E se è pur vero che quando gioca una stagione intera spesso è leader della lega per falli tecnici, l’allenatore dei Denver Nuggets Michael Malone e l’head coach dei Golden State Warriors Steve Kerr lodano spesso la sua professionalità.
Cousins si è espresso proprio sulla possibilità di cambiare tali percezioni negative.

“Penso che l’errata percezione di me sia che sono un mostro arrabbiato che va in giro a fare il prepotente. Penso che sia tutto falso. Ho giocato per Calipari ai tempi dei Wildcats ed ero più che allenabile. Lo confermerebbero anche Steve Kerr e Michael Malone.
A Sacramento ero un ragazzino. Ho gestito molte cose nel modo sbagliato, ma ho anche imparato da quegli errori.”

Continua.

“Ora sono un uomo adulto con una famiglia per la quale lavoro ed il mio obiettivo ogni giorno quando mi sveglio è come provvedere alla mia famiglia. Credo che tutti dovremmo avere la possibilità di crescere e cambiare e fare in modo che il cambiamento venga accolto.“

Boogie conclude lasciando un messaggio alle squadre della NBA.

“Qualunque ruolo mi verrà assegnato lo farò volentieri e al meglio delle mie capacità. Sono disposto a fare tutto il necessario per vincere. Voglio solo l’opportunità di mostrare il lavoro che ho svolto e che continuo a fare. Sono pronto ad aiutare una squadra in ogni modo possibile”.

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Pubblicato da
Emanuele Perilli

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