Denver Nuggets

NBA, Jamal Murray: “Jokic incredibile, nessuno poteva togliergli l’MVP”

Martedì notte Jamal Murray ha fatto finalmente il suo ritorno in campo: erano passati 539 giorni dalla sua ultima partita, ora il giocatore ha messo alle spalle l’infortunio al crociato anteriore ed è pronto a dare una mano ai Denver Nuggets. In un lunga intervista racconta i giorni dell’infortunio, cosa rappresenta Nikola Jokic e parla del titolo del 2020 dei Lakers.

Jamal Murray: “L’infortunio mi ha insegnato ad essere paziente”

Per un anno e mezzo Jamal Murray non ha calcato il parquet a causa della rottura del crociato anteriore del ginocchio destro. Un tempo infinito per un giocatore NBA, come spiega lui stesso nel corso dell’intervista per Bleacher Report con Taylor Rooks:

“È stato un momento difficile della mia vita perché avevo il desiderio di stare lì con i miei compagni, ma non potevo giocare con loro. Li vedevo giocare e sapevo che l’unico modo per tornare era quello di lavorare sodo tutti i giorni, senza però forzare i tempi: se c’è una cosa che mi ha insegnato questo periodo è la pazienza, mi sono impegnato ogni giorno e ho aspettato che il mio momento arrivasse. Ora sono tornato e non posso essere più felice di così, sentire il buzzer l’altra sera mi ha fatto emozionare” 

Nel corso della chiacchierata Murray ha parlato anche del suo compagno di squadra Nikola Jokic e del suo idolo, Vince Carter:

“Penso che nessuno poteva togliere il titolo di MVP a Nikola: oltre alle statistiche, quello che fa per noi è incredibile e lo si vede in partita. Difende, attacca e fa delle giocate fuori dal comune: è il nostro miglior uomo, quando gioca è devastante e aiuta gli altri a tirare fuori il megli. […] Da bambino vidi un’intervista di Vince Carter e mi colpì tutto di lui: dalle scarpe ai suoi vestiti e quello che diceva, poi mi colpirono le sue giocate e la sua attitudine, mi piaceva talmente tanto che volevo essere come lui. È stato un esempio da seguire” 

Il titolo dei Lakers nel 2020

Jamal Murray ha parlato anche del titolo dei Lakers nel 2020, anno in cui la stagione e i Playoff si giocarono nella bolla di Orlando. Il giocatore dei Nuggets difende i gialloviola:

“Penso che quello fosse il livello più alto di basket, perché era solo basket. I ragazzi erano rinchiusi lì tutti insieme: vai in palestra, ti alleni, mangi e giochi, se alla fine vinci o perdi, torni nella tua stanza o vai in palestra. Tutti davano il massimo perché non c’erano distrazioni, si è visto il miglior basket degli ultimi anni” 

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Pubblicato da
Emanuele Carlo Bozzo

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