Minnesota Timberwolves

NBA, le ragioni dell’all-in dei Minnesota Timberwolves per arrivare a Rudy Gobert

Il movimento di mercato più assurdo di questa offseason, Donovan Mitchell a parte, l’hanno messo a segno i Timberwolves portando Rudy Gobert nello stato del Minnesota.
Un all-in inaspettato quello portato avanti dalla squadra guidata da Chris Finch. Inaspettato sia perché per arrivare a Gobert i Timberwolves hanno dovuto rinunciare a Malik Beasley, Patrick Beverley, Jarred Vanderbilt, Leandro Bolmaro e Walker Kessler oltre a quattro scelte future, sia per l’incertezza della convivenza tra lui e Karl-Anthony Towns. Uno scambio, quello effettuato sull’asse Minneapolis-Salt Lake City, che ha stupito tanti addetti ai lavori all’interno della NBA, compresi i nuovi compagni di squadra del centro transalpino.

“La gente me lo diceva ma non ci ho voluto credere finché non me l’ha detto il coach”.

Queste le parole di Jaden McDaniels, ala al terzo anno in NBA. Ma i giocatori dei Timberwolves sono rimasti sorpresi maggiormente dal fatto che molti dei giocatori più popolari all’interno della squadra, in particolare il veterano Patrick Beverley, fossero stati scambiati. Avevano appena concluso una buona stagione con il record di 46-36, riuscendo anche a raggiungere i playoff per la seconda volta in 18 anni. Proprio su questo argomento si è espressa la guardia Jordan McLaughlin.

“Eravamo già in una sorta di mentalità per ricominciare con il roster della passata stagione”

Prosegue Taurean Prince.

“Non è che ci mettesse di cattivo umore ma siamo rimasti sorpresi”.

Come cambia davvero il gioco dei Timberwolves 

Quello che i giocatori ed i tifosi dei Minnesota Timberwolves non capivano in quel momento era come Rudy Gobert si sarebbe potuto adattare al gioco dei Wolves e soprattutto come sarebbe stata la convivenza tra il francese e Towns. In attacco Gobert può essere inserito in vari pick and roll, sia da tagliante (la scorsa stagione in situazioni di questo tipo ha ricavato 1.32 punti per possesso, dietro solo a Domantas Sabonis e Drew Eubanks) sia liberando spazio per Towns che può aprire il campo data la sua ottima percentuale registrata lo scorso anno (41% su 366 tentativi). Il dominicano potrebbe addirittura migliorare in questo fondamentale grazie allo spazio lasciatogli dall’ex Utah Jazz, andando ad aumentare i cinque tiri da dietro l’arco presi a partita nella scorsa regular season.
In difesa Gobert, non ci sarebbe nemmeno bisogno di dirlo, è un rim protector senza eguali, tre volte Defensive Player of the Year, miglior stoppatore della lega nel 2016-2017 e anche miglior rimbalzista nella scorsa stagione.
Gobert e Towns possono aiutarsi a vicenda anche in questo lato del campo, il francese poco a suo agio lontano dal ferro (come dimostrato negli scorsi Playoff, in cui è stato inserito all’interno di ogni tipo di pick and roll dagli attacchi avversari) può proteggere il pitturato mentre Towns, che ha grande capacità nel muovere i piedi, può reggere difensivamente anche sette/otto metri lontano dal canestro.
Siffatta abilità sotto il ferro da parte di Rudy Gobert potrà dare una grande mano anche a Anthony Edwards, classificatosi undicesimo per palle rubate la scorsa stagione, ad essere un po’ più aggressivo. Proprio per questi motivi la dirigenza dei Timberwolves pensa che Gobert non sia un buon innesto solo a livello di campionato, ma che fornisca un’iniezione di carburante al resto della loro squadra, in particolare alle altre superstar.

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Pubblicato da
Emanuele Perilli

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