3. Oscar Robertson
Di Oscar Robertson si è parlato molto in anni recenti. Prima per la rincorsa a Mr. Triple Double da parte di Russell Westbrook, poi per il titolo NBA conquistato, a cinquant’anni di distanza da quel 1971, da Giannis Antetokounmpo e i suoi Milwaukee Bucks. The Big O difende al momento il terzo posto nella classifica all-time tra i giocatori più veloci a raggiungere 20.000 punti in carriera (671 partite).
2. Michael Jordan
Una tripla segnata con poco più di 5’ da giocare contro i Milwaukee Bucks, in una gara di inizio gennaio 1993, diede a Michael Jordan la garanzia di raggiungere esattamente quota 20.000 punti in carriera alla 620ª gara in regular season NBA. Dopo una decina di secondi, Phil Jackson lo richiamò in panchina e il pubblico di Chicago si alzò in piedi per l’ovazione di tributo. Le parole di Jordan a caldo, riportate da Associated Press, sottolineano quanto l’obiettivo statistico fosse fisso nella sua mente:
“Volevo uscire dal campo, ero lì per una sola ragione: superare la quota e chiudere il capitolo. Questa [Chicago ndr.] è la città per la quale gioco e volevo tagliare qui il traguardo.”
I Bulls, per la cronaca, vinsero quella partita 120-95.
1. Wilt Chamberlain
Una categoria a parte per Wilt Chamberlain, figlio di un’altra epoca, di un’altra NBA, che ha dominato in lungo e in largo. Gli sono bastate infatti meno di 500 partite, 499 a essere precisi, per abbattere il muro dei 20.000 punti segnati in carriera NBA. L’uomo dei 100 punti in gara singola – 2 marzo 1962 – detiene una sfilza di record che lascia soltanto l’imbarazzo della scelta. Larger than life.