Tagliato dai Detroit Pistons all’inizio di questa stagione, Kemba Walker non si arrende all’idea di dover abbandonare la lega. Nonostante le numerose difficoltà, sul piano fisico ancor prima che tecnico, la NBA continua ad avere la priorità.
Dal sogno Knicks ai margini della NBA, la parabola di Kemba Walker
Ospite della recente puntata del podcast ESPN curato da Adrian Wojnarowski, Kemba Walker ha voluto tirare una riga su quanto accaduto negli ultimi 10 mesi, da quando cioè è finito fuori dalle rotazioni dei New York Knicks. Ecco un estratto delle dichiarazioni del giocatore nel corso dell’intervista, che potete ascoltare integralmente a questo link.
“All’inizio è stato come [aprire] un libro delle favole, qualcosa che non vedevo l’ora di vivere. Qualsiasi ragazzino sognerebbe di giocare per la squadra della sua città. Per me si trattava di un sogno cullato a lungo. Quando si è presentata l’opportunità ero ultra eccitato, ma sfortunatamente [quel contesto] non ha funzionato per me. Come singolo non ero adatto al loro sistema.”
Riguardo al futuro, poche illusioni e molta sincerità da parte di Kemba:
“Sono qui in paziente attesa e ne sto approfittando per aggiustare il ginocchio e rinforzare gambe e fisico. […] Penso davvero che il mio momento arriverà, quando sarà il momento, cercherò di farmi trovare pronto. Tutto questo è un po’ come un ritorno alle radici, alla fatica che devo fare per ottenere ciò che voglio. Stavolta però è diverso, non essere [parte ] di una squadra NBA è diverso.”
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