Nonostante un primo tempo rivedibile e un inizio di terzo quarto da dimenticare, Minnesota è riuscita comunque a prevalere sui Miami Heat, aggiudicandosi l’incontro della notte scorsa con il punteggio finale di 105-101. Grazie al successo in questione, ottenuto contro una franchigia fortemente condizionata dalle assenze, i Timberwolves vantano ora un record stagionale superiore al 50% di vittorie, storico che, dopo 17 partite giocate, consente loro di occupare soltanto la decima posizione ad Ovest.
Le difficoltà del roster, costruito per ambire idealmente alle posizioni di vertice della Conference di riferimento, sembrano imputabili ad un’intesa di squadra che non raggiunge ancora la soglia della sufficienza, specie in termini di comunicazione difensiva. Non a caso, proprio in occasione della partita contro gli Heat, i tifosi di Minnesota, fisiologicamente contrari ad aspettare il rodaggio di una squadra partita con ben altre ambizioni, hanno espresso tutto il loro disappunto con fischi e sonore contestazioni dagli spalti.
Al di là degli effetti sortiti a livello di punteggio finale, la polemica ha influito massivamente anzitutto sull’umore dei giocatori di casa, ritrovatisi a dover fronteggiare, oltre all’avversario sportivo, anche il dissenso del proprio pubblico. A tal proposito, Rudy Gobert, tra i più bersagliati in questo senso, si è espresso così:
“Stiamo attraversando un momento di difficoltà, ma percepisco degli ottimi segnali di ripresa all’interno del gruppo. Oggi abbiamo faticato, ma siamo riusciti comunque a portare a casa la vittoria, dimostrando grande carattere soprattutto nel momento più delicato. Detto ciò, i fischi dei tifosi e tutta la loro disapprovazione mi hanno impressionato in negativo. Se non volete sostenerci, state a casa vostra; questo clima può solo penalizzarci”.
Conclude Gobert:
“Una squadra, specie se in difficoltà, ha il bisogno vitale di esser sospinta dai propri tifosi. Nei nove anni trascorsi a Utah non mi è mai capitato di dover far fronte ad un’insensatezza del genere, controproducente tanto per la squadra quanto per la fama del pubblico di Minnesota. Spero che in futuro non si ripeta più nulla di simile, anche perché i veri tifosi si fanno riconoscere soprattutto nei momenti negativi”.
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