Tiratori che hanno fatto la storia della pallacanestro a confronto nell’ultima puntata di The Old Man and The Three.
Il noto podcast condotto da J.J. Redick, infatti, ha avuto il privilegio di accogliere nel novero dei propri ospiti nientemeno che Stephen Curry, apparso da subito particolarmente ispirato dal tono accomodante dell’intervista.
Di seguito alcuni estratti della puntata, focalizzati sul rapporto personale tra LeBron James e lo stesso Curry, sulla nascita della tripla no-look e sulla partita che il nativo di Charlotte ricorda con maggior piacere:
“Ho un ottimo rapporto con LeBron James. Siamo stati avversari spietati per diverse stagioni consecutive in Finale NBA, ma la nostra rivalità non ha fatto altro che fortificare il rispetto reciproco che proviamo l’uno per l’altro. Incontrai LBJ per la prima volta ai tempi del college; partecipai al torneo NCAA del 2009 con Davidson e in quell’occasione LeBron mi regalò una sua canotta autografata. Conservo ancora quella maglia nella casa dei miei genitori a Charlotte; è in una teca sopra il letto di camera mia.”
Prosegue Curry:
“Tirare da tre e girare la schiena a canestro prima che la palla entri? È sintomo di grande sicurezza nei propri mezzi. Feci questo gesto in partita per la prima volta nel 2013, quasi dieci anni fa ormai, durante una partita della serie Playoff contro i Denver Nuggets. Tornammo dal Colorado sul parziale di 1-1 con tutte le intenzioni di orientare la serie a nostro vantaggio; ricordo di aver segnato quasi venti punti consecutivi nel terzo quarto, coronando la mia prestazione balistica con una gran tripla dall’angolo, proprio davanti alla panchina avversaria. Provai una sensazione sovrannaturale durante il rilascio di quel tiro, di totale certezza che la palla sarebbe entrata. Così mi girai verso gli avversari ancor prima che la palla si trovasse in parabola discendente e li fissai senza dire nulla, aspettando che fosse il pubblico a festeggiare il canestro. Javale McGee e i suoi compagni, intenti a deconcentrarmi fino ad un istante prima, tacquero di colpo.”
Conclude la stella di Golden State:
“La mia partita preferita in assoluto? Gara 4 contro i Boston Celtics, Finale NBA 2022. Eravamo sotto 2-1 e un’ulteriore vittoria dei Celtics al TD Garden avrebbe lanciato definitivamente Boston verso la conquista del titolo. Segnai 43 punti e catturai 10 rimbalzi in quell’occasione, guidando la nostra rimonta fino al termine del terzo quarto. Nel quarto periodo feci canestro in ogni modo, tirando 5/7 dal campo e 4 /5 da tre; la tripla a 58 secondi dalla fine che ha chiuso la partita rimarrà per sempre uno dei canestri più belli e decisivi della mia carriera.”
Leggi anche:
Mike Budenholzer e i falli su Antetokounmpo: “La lega deve tutelarlo di più”
NBA, Rudy Gobert commenta i fischi dei propri tifosi: “State a casa vostra invece di penalizzarci”
Disfatta Warriors a NOLA. Steve Kerr: “Serata difficile per noi”