Nel partita tra Bucks e Warriors, giocata a Milwaukee nella notte italiana, Draymond Green ha avuto uno scambio di parole con un tifoso. Il fan, che si trovava poco lontano dagli spalti, è stato riconosciuto dagli arbitri e allontanato dal Fiserv Forum. A fine partita, Green ha così commentato lo spiacevole evento accaduto:
“Alcune persone pensano che noi giocatori NBA siamo dei superumani. Che siamo figure appariscenti. Quindi vanno sugli spalti e iniziano a provocarli finché non gli rispondono e si beccano una multa. Poi vanno a casa e se la ridono con i propri amici. Oggi invece ho preferito rimanere in silenzio, sono andato a parlare con l’arbitro e lo hanno cacciato”
Non è la prima volta che il giocatore dei Dubs ha problemi con tifosi avversari in questa stagione. Solo una settimana fa, aveva preso una multa di 25000 dollari per aver risposto a un fan che lo stava provocando nella partita contro Dallas. Dopo quel litigio, Green aveva preso posizione, invitando la lega a controllare maggiormente il comportamento dei tifosi sugli spalti per proteggere i giocatori.
Martedì era tornato a parlare dello stesso argomento, dicendo che la NBA non stava certamente sottovalutando il problema, ma non era ancora riuscita a trovare soluzioni. Secondo Green, serve qualcuno, o qualcosa, all’infuori della lega per fare un vero cambiamento sul comportamento dei tifosi. Ieri ha detto:
“Non ci sono conseguenze reali. E’ vero, non puoi tornare alla partita, e in alcuni casi puoi venire arrestato, ma non ti succede nulla alla fine. Io spero che si arrivi a un punto dove tutte le leghe [sportive] possano lavorare con chi di dovere per far passare delle leggi, perché questo è l’unico modo con cui si può risolvere questo problema”
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