Primo Piano

Un anno di NBA

L’halftime show dell’All-Star Game

di Nicolò Basso

 

La nuova top 75 All-Time svelata  all’inizio della scorsa stagione rischiava di far passare in secondo piano le celebrazioni per l’anniversario NBA, che hanno avuto il loro culmine durante l’intervallo dell’All-Star Game di Cleveland.

Come spesso accade, infatti, almeno in una prima fase gli esclusi dalla lista avevano fatto più rumore dei presenti e la pur lodevole iniziativa sembrava aver perso buona parte del suo significato originario. Rifuggendo da una dinamica social dove tutto diventa potenziale materia od oggetto di classifiche – componente fondamentale, beninteso, per mantenere vivo l’interesse – va sottolineata la linea adottata dalla lega. Nel solco dell’All-Star Weekend 1997, la passerella delle leggende del passato e presente NBA, distinte per ruolo, ha avuto un grande impatto emotivo.

Ci si può preparare a lungo a un evento del genere (come ha fatto Cleveland, indicata sede nel novembre 2018), ma non si è mai davvero pronti a viverlo e raccontarlo in presa diretta. Non si è pronti ad accogliere con un applauso sufficientemente caloroso la sfilata dell’ottantanovenne Bob Pettit, il primo MVP della storia. Non si è pronti  alla commozione di Shaquille O’Neal. Non si è pronti nemmeno al prevedibile colpo di teatro di Michael Jordan, a Daytona fino a poche ore prima della serata di gala per la 500 miglia.

 

 

Pronta a guardare avanti è invece la NBA, che ha passato il testimone a quattro All-Star della nuova generazione:

“Se amate il gioco del basket come noi è quasi impossibile descrivere l’onore che deriva dall’essere in presenza di cotanta grandezza ed essere parte di questa famiglia NBA. Queste leggende dietro di noi hanno posto una tradizione e fissato uno standard che ogni nuova generazione vuole seguire per costruire a partire da essa. Siamo sulle spalle dei giganti. Questi eroi hanno portato il gioco a toccare vette inimmaginabili. È grazie a loro se questa lega e la fatellanza è così forte. Congratulazioni e ora le prossime 75 stagioni piene di stelle splendenti.”

 

Qualcuno, impaziente di entrare, bussa già alla porta.

 

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Pubblicato da
Redazione NbaReligion

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