Un abuso dei sistemi di riconoscimento facciale volto a identificare e prendere di mira spettatori mostratisi critici verso l’operato di James Dolan. È questo quanto viene contestato da Ethan Strauss, ai New York Knicks e, più in generale, alla security del Madison Square Garden. L’ex firma di ESPN e The Athletic sostiene di aver raccolto testimonianze che confermano le accuse di cui sopra, svelando altresì l’esistenza di un codice di condotta articolato su sei livelli per classificare i tifosi critici – leggasi celebrità scomode – come Spike Lee e l’attore Michael Rapaport. MSG ha effettivamente confermato l’impiego di sistemi di IA respingendo però al mittente le insinuazioni circa presunte finalità illegittime: “Quanto scritto viene da un blogger non qualificato e presenta molteplici imprecisioni, riportando fatti non veri.”
Già nel marzo 2020 proprio Spike Lee aveva scoperto il vaso di Pandora, puntando il dito contro l’atteggiamento della security. In attesa di scoprire potenziali evoluzioni della vicenda, consigliamo di prestare particolare attenzione alle prime file del Garden. Il regista, tra gli altri, non esiterà certo a farsi notare.
Leggi anche:
Un anno di NBA
Anthony Davis parla del suo infortunio: “Sta guarendo abbastanza rapidamente”
Minnesota Timberwolves: nuovi passi avanti nel cambio di proprietà NBA