Nella notte, Steve Kerr ha scelto di tenere a risposto tutte le stelle a sua disposizione nel back-to-back contro i Cleveland Cavaliers. Il coach dei Golden State Warriors ha lasciato fuori Steph Curry, Klay Thompson, Andrew Wiggins e Draymond Green, chiedendo immediatamente scusa ai tifosi nel post-partita che speravano di vedere quantomeno il nativo di Akron:
“Mi sento male per i tifosi che hanno pagato il biglietto aspettandosi di vedere qualcuno in campo per poi non vederlo giocare. È una parte brutale di questo business. Ma è per questo che continuo a sostenere che abbiamo bisogno di una regular season da 72 partite. Se togli 10 partite dal calendario non credo cambi molto: a dieci gare dalla fine tutti sanno com’è andata la stagione.”
Coach Kerr ha quindi aggiunto altro materiale alla sua analisi:
“Questo aiuterebbe a far riposare di più i giocatori e non avere situazioni folli come quella di questo back-to-back. E penso che i giocatori salterebbero quindi meno partite. Abbiamo molti più dati rispetto al passato e più consapevolezza della vulnerabilità dei giocatori. È dimostrato che se metti in campo giocatori già acciaccati nei back-to-back, è molto più probabile che si infortunino. Per questo tutti ci vanno molto cauti: bisogna guardare al lungo periodo.”
Per la cronaca, gli Warriors hanno poi vinto il match contro Cleveland con il punteggio finale di 120-114, con Jordan Poole (32 punti) come trascinatore.
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