L’incontro della notte scorsa tra Sacramento Kings e Milwaukee Bucks, per la verità piuttosto ordinario dalla palla due agli ultimi quindici secondi prima della sirena, ha conosciuto un epilogo tanto violento quanto improvviso, specie a fronte di un passivo ormai irrecuperabile per i padroni di casa.
Intenzionato a congedare la partita con il pallone tra le mani senza arrivare ad un ultimo tiro, Giannis Antetokounmpo è andato a palleggiare nelle immediate vicinanze di Trey Lyles, esibendosi anche in un crossover volutamente rallentato. Dal canto suo, il prodotto di Kentucky, decisamente piccato dal gesto dell’avversario, ha subito tentato di rubare la palla al Greco, commettendo un normale fallo di gioco che poi è degenerato in uno spintone di pura frustrazione.
Sopraggiunto quindi in difesa del compagno, Brook Lopez si è scagliato a muso duro contro Lyles, offrendo paradossalmente a quest’ultimo il presupposto per mettere le mani al collo dello stesso centro dei Bucks e innescare quindi una disordinata rissa collettiva, sedata solo dall’espulsione dei due contendenti principali.
Di seguito, ecco le parole di Mike Brown, coach dei Sacramento Kings, in merito alla vicenda:
“Non ho riconosciuto avvisaglie di grande nervosismo nel corso della partita e non voglio nemmeno addentrarmi in discorsi futili sul rancore covato dai singoli giocatori. Esigo però il massimo rispetto per i miei giocatori da parte degli avversari. La violenza non è mai la risposta, ma certi affronti non possono non innescare una reazione istintiva dettata dall’orgoglio. Non passeremo alla storia per quelli che sorridono inebetiti di fronte alle mancanze di rispetto degli altri”.
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