Salta la festa per i Sacramento Kings. Ieri notte, al Golden 1 Center di Sacramento, la squadra di coach Mike Brown si è dovuta arrendere ai Minnesota Timberwolves (119-115).
Una sconfitta che lascia sicuramente l’amaro in bocca ai tifosi viola-nero. In caso di vittoria, i Kings si sarebbero qualificati ufficialmente per i playoff e avrebbero celebrato la fine della più lunga assenza dai playoff della storia della NBA (16 anni).
Sfortunatamente per loro i Wolves, anche privi di Karl Anthony Towns (a riposo), si sono dimostrati molto più arrembanti. Sette giocatori in doppia cifra, tra cui Jaden McDaniels (20 punti), Rudy Gobert (16 punti e 16 rimbalzi) e l’appena rientrato Anthony Edwards (17 punti), ma soprattutto tanta energia e concretezza.
Per quanto riguarda i padroni di casa, invece, brutte percentuali al tiro da tre (5-27) e difesa un po’ troppo permeabile. Inutili le prestazioni del solito Domantas Sabonis (24 punti e 10 rimbalzi) e De’Aaron Fox (29 punti).
Adesso i Kings (45-30) avranno la possibilità di rifarsi nelle prossime tre partite, contro i non irresistibili Portland Trail Blazers (due volte) e i San Antonio Spurs. Se dovessero vincerle tutte, e i Phoenix Suns (40-35) dovessero fare qualche passo falso, potrebbero anche aggiudicarsi il terzo posto della Western Conference.
Per i Wolves (39-37), invece, l’ottimo momento di stagione continua. In virtù del successo di ieri, il quarto consecutivo, la squadra di coach Chris Finch sale fino al sesto posto della Western Conference, ovvero l’ultimo disponibile per partecipare direttamente ai playoff.
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