Rimasta sullo sfondo per molti mesi, come monito, la scadenza per il rinnovo del contratto collettivo tra NBA e associazione giocatori è ora dietro l’angolo. Alla mezzanotte di venerdì 31 marzo scadrà infatti il termine fissato dalle parti per esercitare l’opt-out dal contratto attualmente in vigore.
Dalle parole del commissioner Adam Silver, che nel frattempo ha allontanato le sirene Disney, si evince già l’orientamento della lega.
“Se entro venerdì notte non avessimo un accordo e non dovesse succedere altro, allora sì, la nostra intenzione sarebbe quella di uscire dal contratto attuale.”
La posizione della NBPA: cosa può succedere ora
Immediata la reazione di Tamika Tremaglio, rappresentante NBA. Di seguito le dichiarazioni riportate da Shams Charania di The Athletic:
”La deadline del 31 marzo è un importante punto di riferimento e stiamo facendo tutto ciò che è in nostro potere per giungere a un’intesa con la lega. Se non dovessimo trovare un accordo e la lega decidesse di esercitare la clausola opt-out, sarebbe deludente considerati gli sforzi che entrambe le parti hanno profuso nel corso delle trattative e l’equità delle nostre richieste. Per [rispondere] alle preoccupazioni dei tifosi, saranno sempre questioni di business. Le partite proseguiranno senza interruzioni. In ogni caso, la NBPA non intende uscire dal contratto.”
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