Nella notte, Giannis Antetokounmpo ha trascinato nuovamente i suoi Milwaukee Bucks alla vittoria contro i Philadelphia 76ers. Il greco ha chiuso la sua personale prestazione con 33 punti (13 su 17 dal campo, ndr), 14 rimbalzi e sei assist, mettendo il timbro sulla 56a vittoria della stagione per la compagine del Wisconsin. La vittoria ha avvicinato i Bucks alla conquista della testa di serie numero 1 nella Eastern Conference. Antetokounmpo formato MVP? A quanto pare, la stella sembra essere esclusa dalla corsa finale. Coach Budenholzer ha parlato in questa maniera:
“Certamente ci sentiamo che Giannis meriti l’MVP della regular season. È il miglior giocatore del campionato per quello che fa su entrambe le estremità del campo, prende rimbalzi, stoppa tiri, difende in area e sul perimetro. Fa di tutto: gioca, attacca, arriva sulla linea di tiro libero. E poi abbiamo il miglior record della lega come squadra. Dovrebbe essere considerato nella discussione per il titolo MVP.”
Antetokounmpo, due volte MVP, ha una media di 31.1 punti in stagione, mentre sta tirando con il 55% dal campo (career-high), oltre a catturare 11.8 rimbalzi ad allacciata di scarpa e distribuire 5.6 assist in 62 partite in questa stagione. Dal canto suo, il greco ha affermato di non essere concentrato sul tentativo di vincere l’MVP, mantenendo l’enfasi sugli obiettivi dei Bucks come squadra:
“Io MVP? È un grande complimento. Ero felice quando ho vinto i miei primi due. Sono felice che negli ultimi cinque anni, sono in grado di essere ancora considerato per questo premio. Sono felice di essere ancora qui. Sono felice quando posso aiutare la mia squadra a vincere: è questo il vero obiettivo personale. Questo è l’unico obiettivo: continuare a mettermi in condizione di aiutare la mia squadra ad eccellere.”
Per ora, Giannis sembra essere terzo nella corsa al premio di Most Valuable Player, dietro a Embiid e Jokic. Questo il parere di Jrue Holiday sulla situazione:
“Antetokounmpo è stato troppe volte MVP. Sta giocando bene da troppo tempo, quindi credo le persone si siano annoiate di vedere i suoi numeri. È un po’ come l’effetto LeBron James. LeBron ha giocato bene così tante volte che la gente pensa che sia normale ora. E non lo è.”
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