Come comunicato dall’ufficio stampa della NBA, il tribunale sportivo della lega ha respinto il ricorso mosso dai Dallas Mavericks in relazione ai fatti dello scorso 22 marzo.
In tale occasione, infatti, stando alle recriminazioni della franchigia del Texas, i Golden State Warriors sarebbero stati ingiustamente avvantaggiati dal comportamento “imparziale” della terna arbitrale, rea di aver concesso agli ospiti, a due minuti dalla fine del terzo quarto, di effettuare velocemente una rimessa offensiva sotto il canestro degli stessi Mavericks quando questi non erano schierati a difesa dello stesso perché non informati della decisione.
Tuttavia, come ricorda Shams Charania, la tragicomica discrepanza finale che ha condannato Dallas alla sconfitta (proprio due punti, come quelli segnati da Golden State dopo la rimessa incriminata) non può comunque valere in nessun modo come argomentazione valida per dimostrare l’effettiva necessità di ripetere la partita. Tralasciando infatti la relativa lontananza cronologica dell’episodio dalla sirena finale (circa 14 minuti effettivi), Dallas è comunque poi riuscita a portarsi in vantaggio per ben due volte nell’arco dell’ultimo quarto di gioco, salvo poi farsi rimontare nuovamente nel finale.
Non essendoci dunque gli estremi per appellarsi ad una “deprivation of a fair opportunity to win“, la partita non verrà ripetuta e la vittoria rimarrà a Golden State.
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