La bolla di Orlando decisa dalla NBA nell’estate del 2020, che auspicabilmente resterà un’esperienza unica nel suo genere, anche tre anni dopo continua a far discutere.
Phil Jackson non guarda più partite NBA dalla Bolla di Orlando
Talmente atipica per il contesto socio-economico in cui si è resa necessaria, quella soluzione temporanea ha attirato da subito, chiaramente schierati, favorevoli e detrattori. Phil Jackson appartiene a questa seconda categoria. Il Maestro Zen non ha reso onore al suo nomignolo nello scagliarsi contro la Bolla di Orlando, criticata con toni aspri nel corso di un podcast di cui è stato ospite. Ecco le sue parole:
“Il gioco non mi diverte, a un’intera generazione il gioco non piace. Fecero qualcosa di stupido, una bolla ad Orlando con tutte le squadre qualificate, che andarono lì. Indossavano canotte con scritte sulla schiena come ‘Giustizia’ . C’era un effetto divertente del tipo ‘Giustizia va al ferro, Pari opportunità l’ha appena fermato.’ I miei pronipoti hanno pensato fosse qualcosa di divertente, io non potevo vedere una cosa del genere. Avevano anche slogan su parquet e linea di fondo. È stato un tentativo di portare nuova audience al gioco, senza sapere che al contempo stavano allontanando un’altra fetta di spettatori. La gente vuole vedere lo sport senza politica. La politica ne stia fuori, non ce n’è bisogno.”
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