I rapporti tra LeBron James e Joakim Noah sono stati spesso tesi, soprattutto durante i primi scontri quando il “Re” giocava per i Cavs e poi per gli Heat. Ci sono stati numerosi scontri tra i due giocatori, anche se successivamente i rapporti si sono calmati con LBJ che arrivò addirittura a sottolineare il maniera postiiva lo spirito competitivo del suo miglior nemico. Ospite del podcast “Pardon my take”, l’ex lungo dei Bulls dal 2007 al 2016 è tornato su questa rivalità, lasciando intendere di aver fatto del suo meglio per convincere LeBron James a firmare a Chicago nell’estate del 2010:
“Ho provato a reclutarlo. Ho provato a portarlo a Chicago… ma non solo lui, anche Chris Bosh e Dwyane Wade.”
La storia ha deciso diversamente e Joakim Noah non nutre particolari rimpianti. Lo scontro tra Chicago e Miami divenne quindi più di una semplice rivalità, ma un duello tra due filosofie:
“Alla fine, penso che sia stato tutto fantastico, anche le nostre battaglie contro di loro. Pensavo davvero che se fossimo stati sani, li avremmo battuti. Ma è stato bello. C’era anche questa cosa per cui non era solo Chicago ad essere contro di loro, era l’intero paese! Ogni volta che andavamo da qualche parte, la gente diceva “F**k the Heat”! Ed eravamo in un certo senso la squadra che aveva una possibilità di batterli. Ci hanno battuto ogni volta nei playoff, ma ci sono stati sicuramente scontri che non dimenticherò mai”.
Qualche anno dopo, durante la stagione 2019/20, Joakim Noah ha avuto ancora una volta l’opportunità di fare squadra con LeBron James, questa volta ai Lakers, ma LA optò poi per Dwight Howard, mentre Joakim Noah sbarcò ai Clippers per l’ultimo periodo della sua carriera NBA. Anche in questo caso, il destino ha voluto diversamente:
“Non è accaduto e probabilmente è stata una buona cosa. Forse è meglio così. Ma a quel punto stavo solo cercando di rimanere nella Lega e ottenere un contratto. Era marzo o aprile, non avevo una squadra. Non giocavo da qualche anno, e togliendo tutto questo… sarei andato ovunque”.
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