Come si inserirà Porzingis, sempre se riuscirà a rimanere in salute? Come reagirà la squadra alla perdita di un leader emotivo come Smart? Tatum e Brown possono davvero essere i leader dello spogliatoio? Robert Williams può essere un’opzione affidabile sotto il ferro nel lungo termine? Durante la stagione che ormai si avvicina, sono tanti i quesiti a cui i Boston Celtics deve cercare risposta . Ai quali si aggiunge l’ultimo: e Malcolm Brogdon?
Quasi spedito a Los Angeles durante l’estate nell’ambito della trade per Porzingis, il Sixth Man of the Year in carica è rimasto a bocca asciutta. Respinto da Boston, che evidentemente non lo ritiene fondamentale per il suo successo. Rifiutato dai Clippers a causa dei problemi di salute di Brogdon (rottura del legamento del gomito durante i playoff).
La guardia ex Pacers è ancora contrariata dal fatto di essere stata coinvolta in una trade. E non è da escludere che il malumore si trasformi in conflitto aperto all’inizio del training camp. Lo ha dichiarato Gary Washburn del Boston Globe nel podcast Celtics Beat.
“Sono preoccupato per Malcolm, perché non abbiamo avuto notizie. Lui è arrabbiato con la squadra. Non credo che la comunicazione tra le due parti sia stata fruttuosa. Potrebbe dire: “Sentite, non mi opero. Lascerò che questo guarisca e voi dovrete aspettarmi”. Potrebbe essere una protesta per essere stato quasi scambiato”.
Brogdon ha ancora due anni e 45 milioni di dollari di contratto e potrebbe vedere un aumento dei minuti in questa stagione con l’assenza di Smart. Derrick White sarà il playmaker titolare, ma è probabile che Brogdon rimarrà il sesto uomo. Non senza sistemare i dissidi interni al TD Garden.
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