Inizia la stagione NBA, e la linea di partenza è come da tradizione quella dei Media Day. A Phoenix, Arizona, è la volta dei Suns. Tra le varie facce note, anche quella piuttosto nuova di Bradley Beal arrivato nel deserto a fine giugno. L’argomento più toccato dai reporter è sicuramente la sua relazione e futura convivenza (a livello di gioco) con Devin Booker. E l’ex Washington Wizards non si è nascosto.
“Sia io che Devin [Booker] abbiamo già avuto il compito di essere i principali ball-handlers. Io negli ultimi due anni ho avuto un ruolopiù da point-guard rispetto a tutti gli altri anni della mia carriera. Quindi non credo che solo uno di noi sarà il principale direttore d’orchestra, ma di volta in volta toccherà a chi avrà la palla in mano. Siamo liberi, una volta preso il rimbalzo, di attaccare velocemente l’altra metà del campo e iniziare l’azione. Se avessimo un playmaker tradizionale, rallenterebbe solo il nostro gioco. Invece dobbiamo muovere la palla velocemente a Booker e a Durant.”
Beal non trattiene parole al miele per Booker, commentando che tipo di giocatore sia diventato il fenomeno dei Suns.
“Per me è impressionante vedere quanto sia cresciuto, vedere a che livello è arrivato. Può solo migliorare, e fa un po’ paura questa cosa. Io continuerò a spingerlo finché non raggiungerà il livello a cui sappiamo può ambire. Con il talento che ha, credo che non si debba porre nessun limite e credo che finora abbia solo grattato alla superficie di quello che davvero può essere”.
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