L’NBA ha dovuto fare i conti con il load management per diversi anni. Fino a farne un vero e proprio dilemma. Tra chi sosteneva il diritto di ogni giocatore (e di ogni franchigia) di prendersi cura del suo corpo per arrivare in forze alla postseason. E chi sottolineava l’esagerazione e l’abuso dei riposi ‘tattici’. Soprattutto per quanto riguarda le più grandi stelle della pallacanestro. Questo, ovviamente, faceva crollare il valore di alcune partite. Valore sia economico che a livello di gioco. La questione è stata finalmente affrontata a metà settembre, quando il commissioner della NBA Adam Silver ha annunciato una nuova politica per squadre e giocatori.
A questa ha fatto eco, pochi giorni fa, Joe Dumars (vicepresidente esecutivo delle operazioni della lega). Dumars ha infatti pubblicato uno studio condotto dalla stessa NBA in cui veniva dimostrata la totale mancanza di connessione tra un’elevata frequenza di partite e la facilità a contrarre infortuni.
“Abbiamo ottenuto più dati e non risulta che il riposo dei giocatori sia correlato alla mancanza di infortuni, alla stanchezza o a qualsiasi altra cosa del genere. Quello che dimostra è che forse i giocatori non sono così efficienti nella seconda serata di un back-to-back”.
A queste parole ha reagito duramente l’allenatore dei Cleveland Cavaliers J.B. Bickerstaff.
“So che l’NBA vuole mettere in campo il suo prodotto migliore. Ci sono così tanti elementi sul tavolo e il nostro sport si basa sui nostri fan. E loro vogliono vedere i migliori giocatori sul parquet il più possibile. Quindi, capisco perfettamente il punto di vista della lega. Ma, come tutti, anche noi possiamo far girare i numeri come vogliamo”.
Ci sono evidentemente due facce della stessa medaglia. Una è quella dell’NBA e dei tifosi che vogliono vedere le superstar del gioco ogni sera. L’altra è quella dei giocatori della lega che vorrebbero tutelati la loro salute e i loro contratti.
Leggi Anche
Boston Celtics, prove di rinnovo con Derrick White
NBA, Giannis Antetokounmpo sul suo grande debutto con Lillard: “Non sono mai stato così libero”
OKC Thunder, coach Daigneault predica calma