Dopo il draft storico di quest’ultima stagione risplendono tante stelle emergenti in quello che è l’orizzonte NBA della stagione 2023-24. Una vera pioggia di talenti che sono destinati, a detta di esperti di basket e di appassionati, a cambiare la faccia della lega.
Quali sono i nomi caldi della prossima stagione NBA?
In prima linea, tra i volti nuovi dell’NBA, abbiamo, certamente, Victor Wembanyama, la prima scelta assoluta dei San Antonio Spurs. Con un’altezza fenomenale di 2 metri e 24 cm e un’apertura alare che arriva a circa 2 metri e mezzo, Victor è un fenomeno pazzesco. Le sue abilità non si limitano a quella che è la difesa o ai rimbalzi ma a un arsenale offensivo che spazia tra passaggi precisi e tiri da 3 punti. Ovvio, non tutto sarà facile, deve comunque migliorare quella che è la sua massa muscolare e la precisione nei tiri liberi ma si è già visto, nella prima partita giocata quest’anno, che il ragazzo ha i numeri giusti per poter fare davvero molto bene. Gli Spurs, che lo hanno scelto per primo, avranno un’arma micidiale per poter fare bene in campionato e il ragazzo ha già affermato che il suo sogno è quello di vincere subito l’anello.
Parlare, però, solo di Victor sarebbe un errore da principianti. Questa nuova stagione si annuncia come molto interessante per tantissimi giovani che hanno voglia di mettersi in mostra. Prendiamo, per esempio, Scoot Henderson, la terza scelta dei Portland Trail Blazers. Il giocatore, dopo un campionato giocato nella G League con una media di 16,5 punti e 6,8 assist, è pronto per emergere dall’ombra con l’ambizione di diventare Rookie dell’anno (sorte che nella season precedente è capitata a Paolo Banchero) e, a lungo termine, uno dei più grandi playmaker nella storia della lega.
Un altro protagonista può essere, sicuramente, il rookie Brandon Miller, che è stato scelto dagli Charlotte Hornets. Miller, che ha un bagaglio tecnico e una visione di gioco fuori dal comune, ha in squadra un campione come LaMelo Ball e i due potrebbero formare un duo così dinamico da riuscire a fare molto bene nella regular season sognando di tornare, da protagonisti, ai playoff.
La lista continua con i gemelli Amen e Ausar Thompston che giocano, rispettivamente, per Houston Rockets e Detroit Pistons. Questi ragazzi, molto atletici, hanno una gran bella testa e una capacità di giocare a tutto parquet che è difficile da trovare nelle nuove generazioni. Dariq Whitehead, un talento che è stato scelto dai Brooklyn Nets, è famoso per la sua abilità nel realizzare canestri in vari modi, rendendolo un attaccante formidabile. Cam Whitmore e GG Jackson rappresentano un insieme di forza, agilità e potenziale ancora da sfruttare. Cason Wallace è un nome da tenere d’occhio, nonostante non sia stato scelto tra le prime dieci posizioni del draft perché considerato ancora acerbo da qualcuno. La sua forza risiede nella difesa, con capacità paragonabili a quelle dei veterani come Jrue Holiday e Marcus Smart.
Abbiamo ancora altri nomi come quelli di Anthony Black, Jarace Walker, Dereck Lively e Nick Smith, che completano una classe di rookie fenomenale con un vasto spettro di talenti e abilità, dal potenziale difensivo alla creazione di gioco. Non tutti questi giocatori, probabilmente, avranno un primo anno che sia davvero straordinario ma va da sé che tanti di loro dovranno avere a che fare con l’impatto mediatico e atletico della miglior lega al mondo. Questo mondo, infatti, non concede sbavature e abbiamo avuto, anche noi italiani, negli anni, delle grosse delusioni legate alle prime scelte del draft.
Non dimentichiamo mai, infatti, la parabola discendente di un predestinato, l’italiano Andrea Bargnani, prima scelta assoluta dei Toronto Raptors nel draft del 2006. Dopo un inizio negativo, il giocatore ebbe un primo e un secondo anno interessanti. Una brutta appendicite, un infortunio al ginocchio e un rapporto non proprio semplice con il suo coach, hanno, però, portato “il mago” a non vivere al 100% l’esperienza della vita e a girovagare, poi, nelle varie squadre cercando una quadra che, per quanto cercata, non lo ha mai riportato ai livelli precedenti al draft. Diamo, quindi, tanto spazio a questi giovani, soffermandoci sul fatto che, probabilmente, non tutti avranno questa carriera favolosa ma ci sarà, certamente, qualcuno di loro che farà impazzire esperti e bookmaker diventando una stella di prima grandezza nel panorama del basket americano e internazionale.