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NBA, LeBron James e il minutaggio limitato: “Voglio essere sempre in campo ma lo capisco”

Nella prima partita dell’opening night NBA i Denver Nuggets hanno battuto i Lakers sul punteggio di 119-107. I padroni in casa, campioni in carica della lega, hanno sempre guidato la partita e non hanno avuto particolari problemi a liquidare gli avversari. Per i Lakers il migliore in campo è stato, ancora una volta, LeBron James. L’ormai ex Kid from Akron è arrivato alla sua 21esima stagione in NBA, e nella partita contro Denver ha messo a referto 21 punti in “soli” 29 minuti.

Il coaching staff non vuole rischiare infortuni o problemi fisici, e ha quindi deciso di limitare il minutaggio del numero 23. LeBron, ovviamente, non l’ha presa troppo bene, ma si è reso conto che è meglio giocare qualche minuti in meno piuttosto che rischiare dei seri infortuni con un sovraccarico:

“Certamente voglio sempre essere in campo. Soprattutto quando abbiamo la possibilità di vincere una partita o mi sento di riuscire a dare un aiuto. Ma capisco che questo è il sistema presente e lo seguirò. A parte il fatto che non siamo riusciti a vincere, se penso alla mia performance in campo e quello che ho fatto individualmente, credo di essere produttivo. Ho finito con un +7 [di plus minus]. Non ho fatto palle perse, e credo che sia la statistica più importante”

Nella scorsa stagione regolare LeBron James aveva giocato 35.5 minuti di media, ma aveva anche saltato 27 partite a causa di un infortunio al piede. Darwin Ham vuole evitare questo, e sta cercando di trovare il modo giusto per utilizzarlo al meglio senza tenerlo troppo in campo. A fine partita l’head coach dei Lakers ha detto:

“E’ facile con lui farsi prendere dalle emozioni di una partita e finire per fargli giocare lunghi momenti della partita. Ma per farlo rendere nel modo migliore possibile bisogna sempre considerare in modo saggio il minutaggio e non tenerlo per troppi minuti consecutivi in campo”