Una stagione a due facce come quella passata è al contempo garanzia e monito per i New Orleans Pelicans. Fino all’infortunio partito da Zion Williamson a inizio gennaio, la squadra veleggiava con il vento in poppa al terzo posto a Ovest. I malanni fisici di Brandon Ingram hanno fatto il resto, costringendo la franchigia della Louisiana a passare, senza successo, dagli spareggi Play-in.
Proprio Zion inaugura il contratto quinquennale firmato nell’estate 2022 con la speranza di lasciarsi alle spalle un inizio di carriera costellato di punti interrogativi. Anche per questa ragione, al di là della firma di Cody Zeller e del triennale offerto a EJ Liddell, poco o nulla, da segnalare nell’offseason di NOLA: Nnaji Marshall ha esercitato la player option da 1.93 milioni di dollari; Herb Jones ha declinato, per poi firmare quadriennale a 53.8 milioni di dollari che non desta scalpore alla luce delle cifre che circolano. Dalla zona Lottery del Draft, scelta numero 14, è arrivato Jordan Hawkins, fresco di titolo NCAA dopo un torneo sotto i riflettori con gli Huskies di UCONN.
La fase di preparazione è stata scandita da infortuni, tanto per cambiare, e più in generale da qualche anno i Pelicans, mancano l’appuntamento con l’hype train, complice un Williamson impiegato solo a singhiozzo. David Griffin conta sull’apporto dei compagni di squadra per tenere sulla corda l’ex prima scelta assoluta al Draft 2019
“Zion è in buone condizioni. CJ [McCollum] e Brandon [Ingram] hanno sempre investito su personale che li segua nella gestione del fisico. Per la prima volta anche Zion ha fatto altrettanto, in un modo che ritengo significativo.”
Se questo si tradurrà in risultati, New Orleans potrà davvero sognare in grande.