Nel 2023 i giocatori debuttanti sul palcoscenico dell’All-Star Game furono ben sei. Due di questi, Anthony Edwards e De’Aaron Fox – subentrarono per gli infortuni occorsi a Stephen Curry e Zion Williamson, che non permisero loro di partecipare al weekend di Salt Lake City. In attesa del primo responso del fan vote, sondaggi aperti il 19 dicembre scorso ndr. – mettiamo in lista cinque nomi meritevoli di considerazione. Nessuna distinzione tra ruoli (back e frontcourt) o Conference. Cinque nomi che sarebbe bello vedere a Indianapolis, ben sapendo che lo spazio per le sorprese si rivela spesso minimo.
Derrick White
Nella nostra cinquina il tuttofare dei biancoverdi prende il posto di Jamal Murray, difficilmente eleggibile per l’All-Star Game visto il numero significativo di partite saltate. Non è un rimpiazzo, tutt’altro. Sempre titolare fin qui, White è salito in cattedra con un livello di rendimento stabilmente sui massimi di carriera per punti di media (17) e rimbalzi catturati a sera (quasi quattro). Il 42% abbondante da tre punti su oltre sei tentativi potrebbe valergli anche un posto al Three Point Contest dell’All-Star Saturday Night. Per le schiacciate, invece, è un po’ presto, ma non si sa mai.
Ndr. Tyrese Maxey merita una menzione d’onore, ma l’affollamento di guardie talentuose an Est impone una scelta.
Paolo Banchero
Nel 2023 era stato tra i protagonisti del Rising Stars Game, palcoscenico dal quale aveva ribadito l’ambizione di vincere il Rookie Of The Year, premio poi finito nelle sue mani. Già Player of The Week nella settimana dal 20 al 26 novembre, la quinta di stagione regolare, ha vissuto una fine d’anno spettacolare per continuità e numeri. Il record pareggiato di nove successi in fila pareggiato dai Magic ha fatto sì che il parziale di 6-8 a dicembre non abbia inciso eccessivamente sulla classifica. Candidatura forte per l’ex Duke, non è l’unico a essersi messo bene in mostra.
Jalen Brunson
Trascinatore di New York, in tutto e per tutto, sempre in controllo. Ha già toccato quota 50 punti in stagione, e ritoccato diversi record NBA. L’ultimo All-Star Knicks? Julius Randle, in nomination da due stagioni. A proposito, la combo sembra funzionare.
Mikal Bridges
Passiamo sull’altra sponda dell’Hudson per rendere merito all’ex Suns, “sacrificato di lusso” nella trade che ha portato Kevin Durant in Arizona. Il nuovo ruolo di go-to-guy sembrava adatto, ma ha perso lo smalto di inizio stagione. I riflettori puntati su Brooklyn vada come vada con i rumors di trade, non basteranno. Le cifre ci sono, la costanza meno.
Alperen Sengun
I fan apprezzano il giusto la politica promozionale piuttosto scarsa nei suoi confronti, ma c’è chi ha optato per soluzioni alternative. Le performance sul parquet, sia in termini di efficienza sia per consistency, legittimano appieno la sua candidatura.
Il riconoscimento, tra gli addetti ai lavori, non tarda ad arrivare.
Ime Udoka ha fotografato alla perfezione l’impatto del lungo di nazionalità turca:
“Nella NBA di oggi sembra [fuori moda], ma se disponi di uno dei migliori in post basso vuoi trarne vantaggio. Jokić ed Embiid si vede quanta attenzione attirano, sai di poter ottenere ottime opportunità da ciò.”