La sfida andata in scena nella notte tra Golden State Warriors e Phoenix Suns – vinta dai californiani per 113-112 – è stata anche l’occasione per rivedere il duello personale tra Jusuf Nurkic e Draymond Green. Nell’ultimo confronto tra i due lunghi, Green era stato protagonista di uno spiacevole epilogo, reo di avere colpito volontariamente al volto il bosniaco e guadagnandosi una squalifica dalla NBA di ben 12 partite. Ebbene, nella notte c’è stata nuovamente qualche scintilla tra i due che ha portato Nurkic a commentare in questa maniera sul suo rivale:
“È triste, non ha imparato niente. È solo una questione di tempo prima che colpisca qualcun altro. Mi rimangio tutto quello che ho detto su di lui: non merita una seconda possibilità”
Risposta immediata da parte dello stesso Green il quale ha rispedito al mittente ogni critica:
“Penso di essere stato grande stasera. Ha provato a entrarmi sotto pelle ma non ci è riuscito. Ma se vuole che io vada in giro zitto e buono come fa lui, può scordarselo. Quelli che stanno zitti non vincono. Lui può continuare a fare quello che ha sempre fatto, tanto non funziona.”
Anche Stephen Curry è entrato all’interno della questione tra i due, difendendo – ovviamente – il suo compagno di squadra:
“Il mese in cui è rimasto fuori ha avuto un effetto reale, Draymond sapeva che si giocava, e si gioca ancora, la sua carriera. Capisce che deve essere quello che è stato negli ultimi nove anni, non quello dell’ultimo anno. E lo sta facendo. I commenti di Nurkic sono idioti, è evidente che Draymond gli fosse entrato sotto pelle quando ha esultato in quella maniera. Draymond sa come camminare lungo la linea sottile sulla quale deve rimanere, questa è stata probabilmente la miglior partita in cui si è visto”.
Leggi Anche:
Mercato NBA, Spencer Dinwiddie firma per i Los Angeles Lakers
NBA, game-winner Steph Curry, Podziemski racconta la rimessa