Spencer Dinwiddie si è presentato ai Los Angeles Lakers con la voglia di stupire e far vedere che la sua carriera in NBA non è ancora in parabola discendente. In questo senso, il neo giocatore gialloviola ha commentato il suo arrivo in California con estrema gioia personale. Di fatto, si tratta di un ritorno nella sua città natale. Insieme alla voglia di lottare per il titolo, Dinwiddie non può che ritenersi soddisfatto, specialmente dopo il taglio subito dai Toronto Raptors dopo essere stato scambiato dai Brooklyn Nets nell’ultimo giorno di mercato NBA:
“Mi è sembrata una cosa del genere: era come se fossi tornato ragazzino e un bullo mi avesse appena maltrattato. Dallas era come la mamma che ti dice: ok, piccolo, non ci badare. I Lakers, invece, erano come il papà che ti dice: no, devi tornare là fuori e batterti finché non avrai la meglio. E questo era quello di cui avevo bisogno. Di fatto qui c’è una squadra che quando conta davvero sa alzare il livello come nessun altro. Mi sono trovato a rincorrere mio figlio Elijah, che indossava la mia nuova maglia, ho visto quel ‘Dinwiddie’ sopra al numero 26 e mi sono detto: maledizione, è tutto vero!”
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