Di ufficiale non c’è ancora nulla, come è normale in un business che si muove così veloce come la NBA. Ma tutti i segnali portano a un divorzio tra Klay Thompson e i Golden State Warriors. Gli screzi con Steve Kerr, gli evidenti errori di concentrazione. E, dopo 727 partite consecutive da titolare, la prima partenza dalla panchina dal 2012 la sera di giovedì 15 febbraio. Una panchina di fuoco, visti i suoi 35 punti, ma pur sempre un declassamento.
Le voci riguardo al suo futuro si erano già fatte abbastanza rumorose la scorsa estate. Nulla di fatto. Quest’anno, con il contratto di Klay in scadenza, le cose sembrano diverse. Ospite alla trasmissione The Pat MacAfee Show, l’insider NBA di The Athletic Shams Charania lo ha confermato.
“Da quello che mi è stato detto, questo è stato un anno stressante per Klay Thompson. […] Alla fine della stagione sarà free agent, mi aspetto che testerà il mercato”.
E già ci sarebbe chi inizia a bussare alla porta di un veterano di lusso come Thompson.
Secondo Charania i principali indiziati sono le due franchigie losangeline (Clippers e Lakers) e le due floridiane (Miami Heat e Orlando Magic). Il motivo della separazione con i Warriors sarebbe forse da retrodatare alla decisione di rinnovare Draymond Green per 4 anni e 100 milioni complessivi.
L’offerta del front office di San Francisco – 48 milioni in due anni – è stata reputata da Klay troppo bassa. In fondo si tratta di un 4 volte campione NBA e 5 volte All-Star. E l’intenzione per Golden State, come traspare anche dalle scelte di coach Kerr, sembra quella di abituarsi a giocare senza Klay Thompson.
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