In questa stagione i Minnesota Timberwolves sono cresciuti molto, e in questo momento guidano la Western Conference con un record di 39-16. Merito della consacrazione definitiva di Anthony Edwards, del sistema di gioco che integra Towns e Gobert, ma anche dell’esperienza di Mike Conley in campo e nello spogliatoio. Conley è arrivato ai Wolves a febbraio scorso dopo tre anni e mezzo agli Utah Jazz. Il suo innesto è stato fondamentale, sia per le prestazioni in campo sia per la sua esperienza da veterano.
Così nelle scorse ore il front office ha deciso di confermarlo anche per le prossime stagioni, offrendogli un’estensione contrattuale da due anni a 21 milioni. E il giocatore, che a Minnesota sta vivendo una seconda giovinezza, ha deciso di accettare. Con questo accordo Conley non sarà tra i free agents nella prossima offseason, e anzi rimarrà in squadra fino al 2025-26. La sua presenza a roster è troppo importante per questa Minnesota, che infatti ha deciso di non farne a meno negli anni a venire, nonostante l’età che avanza.
Conley compirà 37 anni nel prossimo ottobre, ed è in NBA dal lontano 2007. Vecchio? Sicuramente no, visto che i Wolves in questa stagione sono 37-13 quando gioca, mentre hanno un record di 2-3 nelle partite in cui è mancato. In questa regular season Conley sta tirando con il 44.2% da tre e il 58.8% di effective field goal percentage, e sono i suoi migliori numeri in carriera. Le sue doti da point guard sono ben note, e ha anche il secondo rapporto tra assist e turnover più basso della lega dopo quello di Tyus Jones.
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