Il 2024 è un anno come gli altri per i Los Angeles Clippers. Il trasferimento all’Intuit Dome si avvicina e a questo si accompagna un corposo rebranding, annunciato in settimana dalla squadra. Un processo di identificazione le cui tempistiche e modalità hanno ragioni precise. Ne ha discusso – in una recente intervista con Front Office Sports – Gillian Zucker, president of business operations dei Clippers.
Il futuro NBA dei Clippers nella nuova immagine del brand
Riportiamo di seguito alcuni passaggi salienti della conversazione.
“L’investimento necessario è stato decisamente inferiore rispetto a quello richiesto in caso di rebrand di un edificio già esistente. […] Molto di ciò che ha a che fare con l’impianto impone di rispettare la tabella di marcia. Stanno iniziando a installare il campo al centro di allenamento e altri elementi che avranno il logo. Dovevamo per forza di cose anticipare, altrimenti la notizia sarebbe filtrata.”
Il richiamo al Clipper, nel suo significato più letterale, risponde a un quesito emerso da più parti nel confronto diretto con i tifosi. Ecco come l’ha spiegato Zucker:
“Quando chiedevamo ai fan cosa fosse un Clipper ricevevamo risposte del tipo: ‘Abbiamo una direzione, una stella polare.” Da parte nostra c’era un ‘Si ok, ma cos’è un Clipper?” La gente non lo sapeva. Una volta compreso questo, volevano conoscere meglio tale aspetto. Da lì abbiamo preso la nostra strada. […] [Logo attuale quant’altro?] La gente ama indossare le cose retro, penso che saranno molto di moda, a maggior ragione sapendo che sta arrivando qualcosa di nuovo.”
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