Ieri sera, prima della partita contro gli Heat, J.B. Bickerstaff, capo allenatore dei Cleveland Cavaliers, ha tenuto una sessione di interviste con i giornalisti. Durante questa sessione ha parlato a lungo del mondo delle scommesse, che sempre di più si sta avvicinando alla NBA. Bickerstaff ha raccontato di aver ricevuto delle minacce sul proprio numero di telefono dagli scommettitori:
“Hanno avuto il mio numero di telefono e mi hanno mandato dei messaggi fuori di testa. Parlano di dove vivo, dei miei figli. È un gioco pericoloso e camminiamo su una linea che è molto sottile. Comporta maggiori pressioni e una distrazione ulteriore al gioco che è già difficile per giocatori, allenatori, arbitri e tutti quelli che sono coinvolti”
Bickerstaff ha continuato parlando anche della situazione di chi scommette. Le attenzioni non devono essere rivolte solo a giocatori e allenatori, ha detto, ma anche agli scommettitori stessi, che spesso vivono delle situazioni difficili:
“Dobbiamo stare molto attenti nel farli avvicinare al gioco e per la sicurezza delle persone che sono coinvolte. Perché, di nuovo, ha un peso. Molte volte le persone che scommettono devono pagare la bolletta o l’affitto con quei soldi, e le emozioni vengono proprio da questo. Quindi credo che camminiamo su una linea molto sottile e dobbiamo essere estremamente cauti nel proteggere qualsiasi persona coinvolta”
L’allenatore dei Cavs ha detto che gli stessi tifosi Cavs, durante le partite, si rivolgono a lui proprio per le scommesse:
“È ridicolo il numero di volte in cui ero in piedi davanti alla panchina, e per esempio, la nostra squadra era avanti di 10 con lo spread a 11, e i tifosi mi urlavano di lasciar giocare i titolari per vincere la scommessa. Di nuovo, capisco il lato economico e la natura del business delle scommesse. Ma voglio dirlo, credo sia andato troppo oltre”
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