La sconfitta di Golden State contro i Sacramento Kings nel turno di Play in verrà forse ricordata come l’ultimo capitolo della dinastia Warriors. Dopo le difficoltà di questa stagione, con una squadra ormai in età avanzata e Klay Thompson in scadenza di contratto, il front office potrebbe decidere di voltare pagina. Per la prima volta dopo dodici anni, i Dubs potrebbero iniziare la prossima stagione senza il trio formato da Curry, Thompson e Draymond Green. Quel core di giocatori capace, grazie alla guida di Steve Kerr e con il contributo di Kevin Durant, Andre Iguodala e tanti altri, di portare quattro titoli nella baia.
Dopo la debacle contro i Kings, Steve Kerr ha parlato della fine delle dinastie NBA. Da giocatore aveva vissuto gli ultimi anni dei Chicago Bulls vincenti, e ha paragonato le due situazioni:
“Anche nei Bulls del ’96 o del ’98 la squadra si era spezzata. Abbiamo vinto un anello nell’ultimo anno, ma hanno fatto un documentario per mostrare che disastro c’era. È impossibile una fine perfetta per queste cose. Vorrei vedere questi tre ragazzi finire la loro carriera qua, ma vorrei anche che finissero la carriera con un senso di orgoglio e dignità in quello che stanno facendo”
Kerr ha poi parlato di Draymond Green. Quest’anno è stato protagonista di diversi gesti che hanno infranto il regolamento. Il suo comportamento esagerato è costato parecchio agli Warriors, ma la sua importanza in campo è fuori discussione:
“È uno dei ragazzi più competitivi e intelligenti che abbia mai conosciuto. Ma prende queste decisioni che non sono intelligenti e fanno male alla squadra. E allora come fai ad accettarlo? È molto difficile. Sicuramente, se avessimo pensato che non valeva la pena allora non lo avremmo rinnovato già anni fa. Ma vale la pena averlo in squadra, non solo per i titoli ma anche perché è un’ottima persona. Draymond è complesso. La sua relazione con la nostra franchigia è complessa. Ma ha una grande lealtà, passione e amore, che noi condividiamo con lui. Devi aiutarlo a superare questi momenti ed essere sicuro che sia la versione migliore di sé”
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