“Who’s your daddy? Chi è il tuo papà?”. Il coro che sale dalle tribune della Ball Arena nei secondi finali non lascia molti dubbi sul risultato della partita. I campioni in carica dei Denver Nuggets salgono sull’1-0 nell’attesissima serie rematch contro i Los Angeles Lakers: 114-103 è il tabellino finale. Una vittoria netta ma non dominante, che in ogni caso vale il nono successo consecutivo contro i gialloviola per le Pepite del Colorado.
Per strappare Gara-1 dalle grinfie di LeBron James e compagni ci è voluto però un secondo tempo quasi perfetto per i padroni di casa. I primi due quarti, infatti, hanno visto spadroneggiare per il parquet proprio LBJ: 19 punti e tripla alla sirena per fissare il punteggio all’intervallo sul 60-57. Dal terzo quarto in poi, però, la musica è cambiata. Un parziale di 32-18 che ha spostato definitivamente la partita nelle mani di Denver. Uno sforzo corale che ha visto tre giocatori andare in doppia doppia: Aaron Gordon (12 punti e 11 rimbalzi), Jamal Murray (22 punti e 10 assist) e il solito Nikola Jokic (32 punti e 12 rimbalzi, con 7 assist di contorno). A cui si possono aggiungere i 19 punti di Michael Porter Jr.
Le chiavi della gara sono però state più difensive che offensive. In primo luogo, essere riusciti a limitare LeBron a soli 9 punti negli ultimi 24 minuti di gioco (portando il suo totale a 27). E avergli impedito di tirare nell’ultimo periodo fino a un minuto e mezzo dal termine. In secondo luogo, i 15 rimbalzi offensivi che hanno portato a 18 second-chance points. Un’attività sotto il ferro losangelino che si è rivelata decisiva. E a dichiarare ancora battaglia ci ha pensato coach Malone:
“Non andiamo da nessuna parte. Questi sono i Playoff. Nessuna squadra nei Playoff, se si trova sotto di 12, può pensare di andare a casa. Abbiamo ancora tanta voglia di lottare e sappiamo di essere migliori di come stavamo giocando all’inizio”.
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