Sono i Playoff. Sono uno dei motivi, forse il motivo, per cui lo sport con la palla a spicchi un minuto lo si ama e quello dopo lo si odia con tutto il cuore. Perché il basket dà, il basket toglie. Lo hanno vissuto sulla loro pelle i New York Knicks e i Philadelphia 76ers, nel secondo atto di una delle serie più combattute di questi esordi di postseason. Una gara sul filo del rasoio, con la distanza tra le due squadre che non ha mai raggiunto la doppia cifra. E con uno dei finali più improbabili della recente storia, a spuntarla sono gli uomini di Tom Thibodeau: 104-101 e 2-0 su una Philly piena di rabbia e rammarico.
Una partita dura, quasi da vecchia NBA. Ne è l’emblema Josh Hart: 21 punti, 15 rimbalzi e 48 minuti su 48 di gioco. Un guerriero, perché per resistere ai 69 punti della coppia Embiid-Maxey c’è solo bisogno di eroismo. Tutto concentrato negli ultimi 47 secondi di gioco. Tiro libero di Kyle Lowry, +5 Philly. E poi succede l’impossibile, l’improbabile, l’inimmaginabile. Tripla di Brunson, full court pressure per togliere il respiro alla rimessa dal fondo dei Sixers. Maxey riceve lungo la linea del fuori cade a terra e pasticcia il pallone, l’onnipresente Hart glielo strappa. Passagio a DiVincenzo, tripla… ferro. Rimbalzo offensivo di Hartenstein, che lotta e in qualche modo la recapita ad Anunoby. Extra-pass, DiVincenzo tira ancora da tre… Bang!Bang! L’iconica chiamata di Mike Breen si raddoppia mentre il frastuono del Madison Square Garden assorda pure chi la sta vedendo sul divano.
Da lì in poi è solo difesa e gestione per i Knicks. Ma non mancano le ovvie proteste. Duplici a dire il vero, ma concentrate sulla rimessa dal fondo finale. Tra coach Nick Nurse dei Sixers che sostiene di aver chiamato time-out ben due volte (prima della rimessa e quando Maxey aveva controllo di palla), e chi invece sottolinea i numerosi contatti fallosi dei difensori di casa sulla stessa guardia ex-Kentucky, non ravvisati dagli arbitri. La notizia era nell’aria, ora quasi ufficiale. Secondo Tim Bontemps di ESPN i 76ers hanno intenzione di presentare un reclamo alla NBA in merito all’arbitraggio delle prime due partite. Niente, però, che possa cambiare quel 2-0.
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