Dopo un primo tempo equilibrato, gli Indiana Pacers hanno fatto la voce grossa in Gara 2 in quel di Milwaukee pareggiando la serie sull’1-1. La compagine di Indianapolis ha infatti domato i Bucks con il punteggio di 108-125, dando una prova di forza davvero importante e spostando l’ago della bilancia dalla propria parte. Senza Antetokounmpo, assente per l’ormai noto infortunio al polpaccio accusato durante le ultime partite di regular season, Milwaukee ha resistito fintanto che ha potuto, crollando solamente negli ultimi 10 minuti di gioco. Non sono bastati i 34 punti di Damian Lillard a tenere a galla le speranze dei padroni di casa. Dall’altra parte, segnaliamo i 37 punti e 11 rimbalzi da parte di un clamoroso Siakam.
Occhio, però, anche alla dichiarazioni in conferenza stampa da parte di Tyrese Haliburton, il quale ha accusato i tifosi locali di razzismo all’interno di un episodio che ha coinvolto suo fratello minore, presente domenica scorsa per assistere a Gara 1:
“Mio fratello minore è stato chiamato “n…”. È importante per la mia famiglia che se ne parli, perché non è una cosa che si può andare bene. Per me è bello avere la mia famiglia qui con me, mio fratello ha gestito tutto nella maniera giusta e anche il resto del mio gruppo si è comportato bene. Fintanto che è la regular season la conversazione è amichevole perché sono il ragazzo di casa, ma tutto cambia quando arrivi da avversario ai playoff”.
A stretto giro è arrivata la controreplica da parte dei Bucks che – attraverso un portavoce – hanno cercato di chiarire la situazione in questa maniera:
“Nella partita di domenica alcuni ospiti non si trovavano nella loro sezione corretta, perciò è stato chiesto loro di spostarsi nei loro posti assegnati. Dopodiché, uno degli individui del gruppo ha riportato agli steward che una persona seduta davanti a lui aveva usato un termine denigratorio nei suoi confronti. La persona accusata ha negato. Il gruppo si è poi spostato nei loro posti corretti e non ci sono stati ulteriori incidenti”.
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