Era nell’aria. Per l’ultimo spezzone di stagione, per la garra agonistica con cui Luka Doncic e compagni avevano affrontato le partite di avvicinamento alla postseason, per le mosse alla Trade Deadline che erano andate a rafforzare i Dallas Mavericks in ruoli mirati. Ora è ufficiale: 114-102 ai Los Angeles Clippers e biglietto per il secondo turno prenotato.
A trascinare la squadra texana sono ovviamente i due dell’Ave Maria nel backcourt. Luka Doncic con i suoi soliti numeri (28 punti, 13 assist e 7 rimbalzi), Kyrie Irving con 30 e un costante sforzo in difesa. Cosa che non si vedeva da tanto – forse troppo – tempo e che aveva contribuito a minare l’immagine di uno dei giocatori offensivamente più devastanti e immarcabili della lega. E fu così che dal nulla e in mezzo agli elogi di Jalen Brunson (il figlio prodigo tradito dal padre, che ha osato preferire Irving), il numero 2 di Dallas chiude la serie da protagonista. In sei gare queste statistiche: 26.5 punti, 5.7 rimbalzi, 4.7 assist, 51.4% dal campo, 45% da tre, 85% ai liberi. Dominio.
L’equilibrio (52-52 all’intervallo lungo) è durato metà partita. Poi il solito allungo durante il terzo quarto, con un Kyrie in stato di grazia da 10/13 nei due parziali finali. E Doncic che finalmente si decide ad accendere la luce. C’è poco da fare per dei LA Clippers privi di Kawhi e, francamente, con ben poche idee. Il 35-20 con cui si chiude la frazione è una sentenza di condanna per i californiani. A poco servono le doppie doppie di Paul George (18 punti e 11 rimbalzi), Ivica Zubac (17 punti e 11 rimbalzi) e James Harden (16 punti e 13 assist, ma 0/6 dalla lunga distanza).
Per la squadra di coach Kidd fondamentale anche l’apporto dei nuovi arrivati. Dal rookie Dereck Lively (10 punti e 9 rimbalzi), ai 27 punti degli acquisti PJ Washington e Daniel Gafford. Ma si trattava solo di puntellare un dominio firmato dal duo Doncic-Irving. E ora, da martedì notte, sfida alla prima della classe: gli Oklahoma City Thunder.
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