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Draft NBA 2024, ecco tutte le scelte al primo giro

Poche sorprese, poche trade. Un primo giorno di Draft NBA non scintillante, in un anno in cui di talenti cristallini e indubbi non ce ne sono molti. Al contrario.

Qui di seguito il riassunto delle prime 30 scelte e una loro breve analisi.

#
Squadra
Giocatore
Altezza
Peso
Ruolo
Provenienza
1 Zaccharie Risacher 207 cm 88 kg AP JL Bourg (Francia)
2
Washington Alexandre Sarr 213 cm 102 kg AG/C Perth
3
Houston * Reed Sheppard 190 cm 83 kg SG Kentucky
4
San Antonio Stephon Castle 188 cm 98 kg PG UConn
5
Detroit Ron Holland 203 cm 93 kg PG Ignite G League
6
Charlotte Tidjane Salaun 206 cm 99 kg AG Francia
7
Portland Donovan Clingan 218 cm 127 kg C UConn
8
Minnesota ^ Rob Dillinham 191 cm 74 kg PG Kentucky
9
Memphis Zach Edey 224 cm 136 kg C Purdue
10
Utah Cody Williams 203 cm 86 kg AP/AG Colorado
11
Chicago Matas Buzelis 208 cm 95 kg PF Ignite G League
12
Oklahoma City ° Nikola Topic 198 cm 91 kg PG Serbia
13 Sacramento Devin Carter 190 cm 88 kg SG Providence
14
Bub Carrington 196 cm 86 kg G Pittsburgh
15
Miami Kel’el Ware 213 cm 110 kg C Indiana
16
Philadelphia Jared McCain 188 cm 89 kg SG Duke
17
LA Lakers Dalton Knecht 196 cm 97 kg AP Tennessee
18
Orlando Tristan da Silva 206 cm 100 kg AP/AG Colorado
19
Ja’Kobe Walter 196 cm 88 kg SG Baylor
20
Cleveland Jaylon Tyson 201 cm 91 kg SG California
21
New Orleans ^^ Yves Missi 213 cm 107 kg C Baylor
22
Denver ^^^ DaRon Holmes 208 cm 107 kg C Dayton
23
Milwaukee ^^ AJ Johnson 198 cm 73 kg SG Illawarra
24
Washington °° Kyshawn George 203 cm 93 kg SG/AP Miami
25
New York Pacome Dadiet 203 cm 98 kg SG/AP Francia
26
Oklahoma City xx Dillon Jones 198 cm 107 kg AP/AG Weber State
27
Minnesota Terrence Shannon 198 cm 102 kg AG Illinois
28 Phoenix ^^^ Ryan Dunn 203 cm 98 kg C Virginia
29
Utah *** Isaiah Collier 196 cm 97 kg PG USC
30
Boston Baylor Scheierman 201 cm 93 kg AP Creighton

 

* Scelta di Brooklyn ceduta nel 2021 a Houston nell’ambito del passaggio di James Harden ai Nets

^ San Antonio ha guadagnato una scelta al primo giro nel 2023, mandando Jakob Poeltl a Toronto. L’ha poi girata – dopo aver scelto Dillingham – a Minnesota per una prima scelta 2031 e un pick swap del 2030.

° 16 luglio 2019: Chris Paul passa da Houston a OKC con una prima scelta in allegato, in direzione opposta va Russell Westbrook

x Uno quadruplo passaggio, l’ultimo come parte del pacchetto del primo scambio della notte del Draft NBA 2024. Portland acquisisce Deni Avdija in cambio di Malcolm Brogdon, due prime scelte (tra cui la numero 14 di quest’anno) e due seconde scelte. Prima la scelta era passata da Golden State a Memphis nell’ambito della trade Igoudala del 2019. Poi (nel 2023) a Boston nello scambio a tre per Kristaps Porzingis-Marcus Smart-Tyus Jones. Infine da Boston a Portland nell’acquisizione di Jrue Holiday, quindi post-Lillard.

** Toronto ha guadagnato una scelta mandando Pascal Siakam a Indianapolis

^^ Risultato di una mega-trade a quattro squadre del 2020: quella con cui Milwaukee ha acquisito Jrue Holiday e New Orleans ha prelevato Steven Adams

°° Prima scelta acquisita dai Knicks dopo aver ceduto a Dallas Kirstaps Porzingis e Tim Hardaway Jr. nel 2019. I Knicks l’hanno poi girata a Washington in cambio della numero 26 e 51.

xx Una scelta con radici lontanissime: dal 2019, quando Shai viene spedito in direzione OKC e i Clippers prendono Paul George. Quest’anno OKC poi gira la prima scelta 2024 ex-Clippers a Dallas in cambio di più scelte, e Dallas la gira subito a Washington in cambio di Daniel Gafford. Washington a sua volta gira la 26 a NY per salire di due scelte. Presti ha poi spedito cinque future seconde scelte a New York per guadagnarsi la scelta.

*** Utah ha guadagnato la scelta spedendo in Canada Kelly Olynyk e Ochai Agbaji

^^^ Denver sale di sei posizioni nel Draft (dalla 28 alla 22) dando a Phoenix la 28 stessa, la numero 56 e due future seconde.

 

Scelta per scelta, il commento della notte del Draft NBA

1) Atlanta Hawks

La scelta: Zaccharie Risacher, AP, Francia

Avevano il 3% di possibilità, la lotteria li ha premiati. Forse nell’anno peggiore perché senza una vera e propria gemma. Ma chissà se il fattore C (o la Dea Bendata che dir si voglia) li premierà ancora una volta. Per la prima volta nella storia NBA la prima scelta in due Draft consecutivi non è americano. Anzi, è un doppio francese. Eurocup Rising Star del 2024, è un ottimo two-way player: 17 punti di media, poco sotto il 40% da tre, abilità di difendere dalla posizione 1 alla 4. Vedremo se riusicrà a incorciare sia Dejounte Murray che Trae Young in quel di Atlanta (francamente dubito).


2) Washington Wizards

La scelta: Alexandre Sarr, AG/C, France

Il nuovo head coach Brian Keefe avrà tra le mani una squadra in pieno rebuild. La prima scelta della sua ‘reggenza’ è sicura: esperienza internazionale (Real Madrid, Australia, Overtime Elite), esplosività offensiva e difensiva, rim protection, polso morbido morbido in attacco. Non un unicorno vero e proprio – Wembanyama è ancora lontano – ma un vero prototipo del nuovo centro iper-versatile che tanto piace alla NBA. Così come – a quanto pare – piacciono i francesi.


3) Houston Rockets

La scelta: Reed Sheppard, SG, Kentucky

Jalen Green, Alperen Sengun, Jabari Smith, Cam Whitmore. Giovani di talento grezzo. Aggiungeteci ora il più letale tiratore della classe 2024 (52% da tre, 54% dal campo) in Reed Sheppard. Ma non è solo tiro: dotato di ottimi istinti, è assistman e difensore affidabile. Insomma, è una di quelle caselle che una volta riempite possono far fare il salto di qualità a una squadra già ben attrezzata. Rimangono dei dubbi sulla stazza, ..

 


4) San Antonio Spurs

La scelta: Stephon Castle, PG, UConn

Due scelte nelle prime otto, con l’obbligo di iniziare fin da subito a costruire intorno a quello che è chiaramente un fenomeno generazionale come ne passano davvero pochi. Il primo prescelto ad affiancare Victor Wembanyama è Castle. Facile capire perché: personalità, winning mentality ereditata da Dan Hurley. Primo per punti, assist e rimbalzi tra tutti i freshman. Difensivamente non sono pochi quelli che azzardano un paragone con Jrue Holiday: ordinato, preciso, mai esuberante e sempre aggressivo. Una spina nel fianco da utilizzare nel reparto dove San Antonio era di gran lunga più carente.


5) Detroit Pistons

La scelta: Ron Holland, PG, Ignite G League

Una situazione disperata e sfortunata (la lottery certo non aiuta). Il rebuild va a rilento, e da oggi le speranze di una eventuale riuscita passano anche tra le mani del diciottenne Ron Holland. Quasi 20 punti di media e 7 rimbalzi in G League a questa età non sono cosa da tutti. Stile di gioco simile a quello di Jaden Ivey: aggressivo, above the rim, agile ed esplosivo. Facile dedurre da questo che il caro vecchio Killian Hayes ha perso la sua occasione. Forse l’ultima.


6) Charlotte Hornets

La scelta: Tidjane Salaun, AG, France

Francese? Oui. Salaun ha vinto miglior giovane dell’ultima FIBA Champions League. Può valere come una vera e propria arma a tutto tondo: in grado di segnare, difendere su più posizioni e mostrare capacità di creazione grazie al suo elevatissimo IQ. Ha mostrato una buona abilità anche nel tagliare senza palla.

 


7) Portland Trail-Blazers

La scelta: Donovan Clingan, C, UConn

Portland trova il suo centro del futuro. DeAndre Ayton no thanks. Stoppatore seriale (sono state 19 nell’ultima March Madness), in attacco abbastanza limitato all’area del pitturato. Esattamente come Ayton e come, prima ancora, Nurkic: non è un floor stretcher. Renderà alla lunga in una NBA che va sempre di più nella direzione opposta?

 


8) Minnesota Timberwolves

La scelta: Rob Dillingham, PG, Kentucky

Dopo Castle, il secondo aiuto all’alieno Wemby arriva ancora nella zona del backcourt. Sesto uomo dell’anno con oltre 15 punti dalla panchina, si ispira a Steve Nash e Darius Garland. Pecca di stazza ma ‘when you’re good enough, you’re big enough‘. E Dillingham in questo è un vero gigante. Ma neanche il tempo di scriverlo che Minnesota ha strappato a San Antonio l’ex Kentucky: in cambio un pick swap del 2030 e una prima non protetta nel 2031.

 


9) Memphis Grizzlies

La scelta: Zach Edey, C, Purdue

Steve Adams è ormai al tramonto della carriera e viene da un infortunio. Jaren Jackson Jr. aveva bisogno di un big tradizionale a cui potersi affiancare e liberarsi nella posizione 4. Zach Edey permette ai Grizzlies di fare proprio questo. Le cifre del suo anno da senior sono anormali: 25 punti, 12 rimbalzi.

 

 


10) Utah Jazz

La scelta: Cody Williams, AP/AG, Colorado

Ancora grezzo, ma di talento innegabile. Fratello di Jalen Williams di OKC, ha dimostrato di avere molto in comune con lui: tiro, grinta, difesa (grazie a una apertura ‘alare’ esorbitante). Forse rimane troppo esile, soprattutto se lo si pensa in coppia con Lauri Markkanen, che di certo non abbonda in spessore di fisico. Sembra comunque più un progetto o una scommessa futura che una decisione da win now.

 


11) Chicago Bulls

La scelta: Matas Buzelis, PF, Ignite G League

Ex recruit numero 5 della Nazione, all’inizio dell’anno era dato come potenziale prima scelta assoluta. Cresciuto nella periferia di Chicago, rimane lì fedele alla terra che lo ha visto. Ala promettente, dotata di buona dose di esplosività e ottimi istinti difensivi. Fatica ancora in fase di gestione palla ma il potenziale c’è tutto, ed è a dir poco intrigante.

 


12) Oklahoma City Thunder

La scelta: Nikola Topic, PG, Serbia

OKC sceglie il miglior creatore da pick-and-roll di questo Draft. Passatore d’élite che va a tappare il buco lasciato nel roster dagli addii di Tre Mann e Vasiljie Micic. Ancora molto acerbo per quanto riguarda la costanza realizzativa al tiro (sotto il 25% da tre). La duplice lacerazione parziale del legamento, che lo terrà fuori ancora per un po’, non dovrebbe essere motivo di apprensione per coach Daigenault e il suo staff.


13) Sacramento Kings

 

La scelta: Devin Carter, SG, Providence

Figlio di Anthony, media di 19.7 punti e 8.7 rimbalzi a partita. Carter è uno dei migliori atleti del Draft: minaccia difensiva, 38% dalla lunga distanza, esplosivo e dinamico. Pecca ancora nella abilità di gestione della palla, ma è una condizione che accomuna quasi tutti i giovani talenti della NCAA americana quando sbarcano in NBA. A fianco di Fox ai Kings garantirebbe una solidità difensiva non indifferente,

 


14) Washington Wizards

La scelta: Bub Carrington, G, Pittsburgh

La scelta può essere facilmente tradotta – se unita con l’arrivo di Brogdon – come un addio a Tyus Jones. E beato chi se lo piglia. Nel frattempo gli Wizards scommettono sulla stazza di Carrington e sul suo feeling del gioco come creatore e come tiratore.

 


15) Miami Heat

La scelta: Kel’el Ware, C, Indiana

Arrivato il tanto atteso rinnovo di Bam Adebayo, Miami non ha esitato a fare il più classico dei double down nella posizione di centro. Ware ha grande mobilità da rim-protector nonostante  suoi 213 centimetri. Si tratta davvero di un Bam 2.0 nelle due metà campo con in più un tiro da tre più sicuro. Lo si potrebbe definire un ‘athletic Brook Lopez’.

 


16) Philadelphia 76ers

La scelta: Jared McCain, SG, Duke

Freshman con il 41% dalla lunga distanza, McCain è una guardia fisica. Va al ferro, lotta a rimbalzo senza rinunciare al suo elevato IQ cestistico. Per i Sixers? Esattamente quello che ha ordinato il medico. Ex ala piccola trasformata guardia, manca di quella esplosività nello stretto tipica delle posizioni 1 e 2.

 


17) Los Angeles Lakers

La scelta: Dalton Knecht, AP, Tennessee

I Lakers potrebbero non aver sbagliato. In una situazione simile a quella di Cam Whitmore l’anno scorso (lottery pick sicura, ma anche top 5, che precipita senza motivo), Pelinka si trova tra le braccia uno dei più completi giocatori del draft. Knecht ha viaggiato a 21.7 punti di media nell’ultima stagione: rifinitore, grande calamita di falli per il suo modo naturale di mettere giù la palla e attaccare il ferro. Un po’ carente in difesa, ma l’impressione è che JJ Redick possa trasformarlo in un mini… JJ Redick. Ricordiamo i 40 punti contro Kentucky e i 37 contro Purdue.


18) Orlando Magic

La scelta: Tristan da Silva, AP/AG, Colorado

Giocatore fluido, in grado di spaziare sul campo, di attaccare i closeout e di trovare l’uomo libero in movimento. Realizza il 40% dei suoi tiri da tre e mostrando una forte sensibilità per il gioco, soprattutto considerando che ha già 23 anni. Dalla sua ha che non ha bisogno di avere la palla in mano per fare la differenza… cosa che farà solo piacere ai suoi elettori.


19) Toronto Raptors

La scelta: Ja’Kobe Walter, SG, Baylor

Guardia da 3&D come tante se ne cercano e non troppe se ne trovano in giro per gli Stati Uniti. Ottimo tiratore dal palleggio e di presenza difensiva non trascurabile, è probabile che riceverà fin da subito un ruolo prominente di minutaggio e responsabilià

 

 


20)  Cleveland Cavaliers

La scelta: Jaylon Tyson, SG, California

Uno dei giocatori più migliorati di tutta la NCAA, in particolare nella tripla da pull-up. Come risultato in un anno a quasi raddoppiato il suo tabellino medio (da 10.7 a 19.6 punti). Come tutti quelli che vengono da scuole più piccole, però, dovrà abituarsi ad avere meno il pallino del gioco in mano e accettare un ruolo maggiormente off-ball.

 


21) New Orleans Pelicans

La scelta: Yves Missi, C, Baylor

Le statistiche scarne non rendono ragione a uno dei centri più mobili della classe 2024. Nola sceglie alla 21 il sostituto di Valanciunas, e le caratteristiche non sono così dissimili. Lob-threat e fisicamente imponente. Sicuramente più mobile del lituano, è probabile che si amalgami in maniera molto migliore con Zion Williamson e il suo stile di gioco.


22) Denver Nuggets

La scelta: DaRone Holmes, C, Dayton

Denver opta per un cosiddetto combo-forward: può giocare 3, 4 o 5 all’occorenza. Il tiro da 3 punti di Holmes è stato solido (38.6% su 83 tentativi). Ha forza e astuzia a rimbalzo da NBA, e un vice Jokic per far rifiatare il serbo serviva come il pane.

 


23) Milwaukee Bucks

La scelta: AJ Johnson, SG, Illawarra

Una scelta a dir poco da grattacapo quella di Milwaukee. AJ Johnson era dato come talento da secondo giro (non a caso non era stato invitato nella green room). Poco prolifico in Australia, ha ancora tutto da dimostrare. Anzi, forse, è bene tenere presente che si tratta di un progetto a lunghissimo termine.

 

 


24) Washington Wizards

La scelta: Kyshawn George,  SG/AP, Miami

I capelloni aiutano, ma per essere una guardia la sua stazza è fuori dal normale. Washington scommette su un ottimo realizzatore (20 punti di media) e su un bravo gestore della palla. A livello di cambio di pace, visione di gioco, istinti.

 


25) New York Knicks

La scelta: Pacome Dadiet, SG/AP, Francia

Ben piazzato, il diciottenne ha finito la stagione in Germania al Ratiopharm Ulm. Thibodeau rimpolpa il reparto delle guardie con un giovanissimo in grado di tirare da lontano e attaccare il pitturato.

 

 


26) Oklahoma City Thunder

e

La scelta: Dillon Jones, AP/AG, Weber State

Ala classica da fine primo round: piccola scuola, altissima prolificità (oltre 20 punti e quasi 10 rimbalzi). Non è il più atletico dei cestisti, e deve ancora dimostrare di poter mantenere una elevata concentrazione a livello difensivo.

 

 


27) Minnesota Timberwolves

 

La scelta: Terrence Shannon, AG, Illinois

Difensore, atletismo, grinta. Insomma un giocatore da Minnesota. Potenzialmente lottery pick, è stato sospeso per alcune accuse di violenza sessuale (da cui poi è stato assolto) poco fa.

 

 


28) Phoenix Suns

La scelta: Ryan Dunn, C, Virginia

I Suns puntano sul 21enne, da molti ritenuto il miglior difensore del draft: 50 stoppate in stagione grazie a una apertura alare sovrumana.

 

 


29) Utah Jazz

 

La scelta: Isaiah Collier, PG, USC

Guardia fisica e dinamica, perfetta da piazzare dietro a Collin Sexton per imparare da un giocatore con le stesse caratteristiche. Non disdegna il bully ball ma troppo spesso non riesce a mantenere il possesso del pallone. Ottima anche la visione di gioco.

 


30) Boston Celtics

La scelta: Baylor Scheierman, AP, Creighton

Tiratore molto dinamico, che si aggiunge alla già lunga batteria di arcieri a disposizione di coach Joe Mazzulla. Difensivamente carente, ma è un rischio che i Celtics sono disposti a correre,

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Pubblicato da
Filippo Riccardo di Chio

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