Partiamo da un dato: per la prima volta in 14 anni, LeBron James non riceverà il massimo salariale, poiché ha firmato un biennale da circa 102 milioni di dollari anziché 104. Il suo “sacrificio economico” da due milioni permetterà ai Lakers di poter continuare a provare a portare in California qualche free agent, rimanendo sotto la seconda soglia apron (per maggiori informazioni, vi rimandiamo alla spiegazione del sistema nella nostra guida sul Salary Cap).
Si è trattato di un gesto normale, per il bene della squadra. Così ha detto nell’ultima intervista rilasciata durante il ritiro con Team USA di Las Vegas:
“La rinuncia dei due milioni? È perché io e i Lakers ci parliamo spesso e sappiamo cosa vogliamo/dobbiamo fare insieme. Lavoriamo insieme da sette anni… Ecco perché.”
Questo “sacrificio” ha permesso ai Lakers di poter ancora offrire la “mid-level exception” da 12.9 milioni di dollari, con i californiani che hanno provato ad utilizzarla con James Harden, Klay Thompson, DeMar DeRozan e Jonas Valanciunas. Nessuno di loro, però, ha deciso di unirsi ai gialloviola. I motivi? Ha provato LeBron James a spiegarli:
“Ci vogliono due persone per ballare il tango. Il nostro front office e il nostro staff hanno provato a firmare giocatori, ma non è arrivato nessuno. E va bene così. Fa parte del lavoro. Lavoro in questo settore da abbastanza tempo per sapere che a volte un matrimonio capita, a volte no. Non staremo lì a lamentarci o a mentire a noi stessi. Andiamo avanti senza troppi problemi. Klay è un grande giocatore. DeMar è ovviamente un grande giocatore. Valanciunas era uno di quei giocatori nel nostro cerchio di interessi, ma alla fine è andato a Washington. Era uno di quelli con cui stavamo parlando… Ma andiamo avanti. Vediamo dove e come possiamo migliorare. Non vedo l’ora che arrivi questo autunno.”
Alla fine i Lakers non hanno ingaggiato nessun free agent, ma LeBron James si accontenta di partire con lo stesso gruppo:
“Se lottiamo per il titolo? Certamente. Perché lo abbiamo già fatto. Lo abbiamo già fatto in passato e abbiamo ancora due giocatori super coinvolti sul progetto quotidianamente, AD e me. Ci impegniamo a vincere. E crediamo che in qualunque situazione, in qualunque anno, possiamo metterci nelle condizioni di riuscirci. E non siamo così lontani. Un anno fa eravamo alle finali della conferenza. Naturalmente quest’anno non è andata così bene come l’anno scorso. Non è andata come avremmo voluto, ma non siamo poi così lontani. Certo, ci sono tante squadre in Occidente, ma non siamo così lontani”.
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