Curiosità

NBA, Steve Kerr sul tentato assassinio a Donald Trump: “Un giorno triste per gli USA”

Lo scorso weekend, Donald Trump è stato protagonista sfortunato di un attentato nei suoi confronti. Durante l’ormai noto comizio andato in scena a Butler – cittadina nei pressi di Pittsburgh – l’ex presidente USA è stato colpito ad uno orecchio da un proiettile scagliato da un cecchino. Un gesto vile, condannato ovviamente da tutte le parti politiche americane, fino all’appello di Joe Biden – suo sfidante nelle prossime elezioni presidenziali in programma a novembre 2024.

Un tema che ha colpito anche Team USA, attualmente ad Abu Dhabi in continuità al suo percorso di preparazione verso le Olimpiadi di Parigi 2024. Durante l’ultima conferenza stampa, coach Steve Kerr ha voluto rivolgere un pensiero anche a quanto accaduto negli scorsi giorni a Donald Trump:

“Questo è un momento in cui ci sentiamo molto orgogliosi di rappresentare il nostro paese indossando il logo degli USA sul petto, partecipando alle Olimpiadi. Abbiamo parlato con i giocatori di quanto sia importante mostrare la versione migliore di noi come esseri umani per rappresentare il nostro paese in modo rispettoso e dignitoso. Ti fa desiderare di farlo ancora di più, perché è davvero vergognoso pensare a cosa sia successo (a Butler) e a cosa sta succedendo nel nostro paese”

Kerr, il cui padre, Malcolm, fu assassinato nel 1984 a Beirut, Libano, ha una lunga storia di critiche rispetto al tema del possesso delle armi. Malcolm Kerr – ai tempi – era stato preso di mira dal gruppo militante Islamic Jihad perché ricopriva il ruolo di presidente dell’American University of Beirut:

“È una giornata così demoralizzante per il nostro Paese, ed è un altro esempio non solo della nostra divisione politica, ma anche della cultura delle armi. Un ventenne con un AR-15 che cerca di sparare all’ex presidente. È difficile elaborare tutto, ed è spaventoso pensare a dove questo porterà a causa dei problemi che già esistono nel Paese. Quindi questa è una giornata terribile. Grazie a Dio Trump non è stato colpito, ma è davvero demoralizzante sotto ogni punto di vista.”

In un post sui social media, Trump ha detto di essere stato “colpito da un proiettile che ha trafitto la parte superiore del mio orecchio destro” durante un comizio a Butler. Trump è stato rapidamente portato via dal palco dagli agenti dei servizi segreti, con l’orecchio coperto di sangue. La domenica mattina presto, l’FBI ha identificato il presunto uomo armato come Thomas Matthew Crooks, 20 anni. Giocatori e allenatori hanno appreso la notizia domenica mattina. In una dichiarazione, l’FBI ha affermato che “questa rimane un’indagine attiva e in corso”.

Questo il commento di Stephen Curry:

“È ovviamente un periodo molto triste in generale. Tutte le conversazioni sulle elezioni e sullo stato della politica nel nostro paese, e poi hai una situazione come questa, che evoca semplicemente un sacco di emozioni su cose che dobbiamo correggere come persone. Ovviamente, il controllo delle armi prima di tutto, perché il fatto che sia possibile che qualcuno subisca un attacco del genere è incredibile. Triste è proprio la parola giusta.”

Martina Strong, ambasciatrice degli Stati Uniti negli Emirati Arabi Uniti, ha parlato alla squadra in un evento pre-programmato nella giornata di ieri. Team USA rimarrà in Medio Oriente questa settimana per giocare alcune partite di preparazione olimpica contro Australia e Serbia.

Quindi, la chiosa finale di Kerr:

“Ovviamente quello che stiamo facendo è molto banale, solo giocare a basket, ma vogliamo dare il meglio di noi stessi per cercare di dare alla gente un’idea di cosa può essere il nostro Paese. Poi, però, sentiamo qualcosa del genere ed è demoralizzante e triste, per tutti”.

 

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Simone Ipprio

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