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Parigi 2024, coach Kerr avverte Team USA: “È il momento di alzare l’intensità”

Tre partite di preparazione in tre continenti diversi. Tre vittorie su tre, il mondo pronto a incollarsi alla televisione per vedere giocare insieme Steph Curry e LeBron James, Anthony Edwards e Kevin Durant, Jason Tatum e Anthony Davis. Team USA è atterrato nelle scorse ore a Parigi, dove parte da strafavorito per il torneo olimpico. Ma esserlo significa avere il peso di tutte le aspettative sulle spalle, e coach Steve Kerr lo sa perfettamente. Per questo il suo messaggio alla squadra è stato chiaro: per essere favoriti bisogna anche comportarsi e giocare come tali.

Giovedì, dopo una sessione di video analisi in cui sono stati mostrati tutti gli errori della squadra nelle partite preparative, Kerr ha organizzato l’allenamento di gran lunga più duro del periodo pre-olimpico. In vista, anche e soprattutto, dell’esordio di domenica contro un cliente ben poco facile come la Serbia del tre volte MVP Nikola Jokic. L’obiettivo della training session era semplice, secondo Kerr:

“È un promemoria. È il momento, ormai siamo qui. Quindi dobbiamo mettere in campo 40 minuti di forza, attenzione e concentrazione, e non possiamo permettere che le squadre ci superino in sforzo ed energia come contro la Germania o contro il Sudan del Sud”.

Due i problemi principali su cui l’allenatore dei Golden State Warriors ha deciso di focalizzarsi: Team USA avrebbe giocato a una pace troppo blanda e senza sfruttare tutta la profondità del parquet. Per non parlare, se si prende la partita contro la Germania, della quantità di palloni vaganti e possessi extra concessi agli avversari. Questioni per lo più attitudinali, e meno strutturali, su cui Kerr ha insistito. Non sono ammessi passi falsi, neanche nella fase a gironi.

“Abbiamo un altro livello. Penso che possiamo salire di altri due livelli, ma si tratta sempre di uno sforzo collettivo. Possiamo anche mostrargli: ‘Facciamo questo, facciamo quello’. Ma poi sta anche a loro conoscere chi è un buon tiratore e chi non lo è. Sta a loro metterci impegno ed energia. Noi possiamo aiutarli, ma devono anche aiutarsi tra loro. Questa dovrebbe essere una delle esperienze più belle della nostra vita. Ma il modo migliore per renderla un’esperienza incredibile è vincere una medaglia d’oro”.

 

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Pubblicato da
Filippo Riccardo di Chio

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