Dal Dream Team a oggi, passando per una miriade di campioni che hanno vestito la canotta a stelle e strisce nel massimo impegno sportivo globale. Fenomeni che si sono susseguiti a fenomeni, per fermarsi su un nome solo e per certi versi impronosticabile: Kevin Durant. Con una schiacciata durante il terzo quarto della sfida vinta agilmente da Team USA contro il Brasile (122-87), il giocatore dei Phoenix Suns è diventato il miglior marcatore olimpico nella storia della nazionale americana.
Era entrato sul parquet del quarto di finale a soli cinque punti dal record detenuto dalla grande statunitense Lisa Leslie (488 punti), siglato durante la campagna dorata femminile di Pechino 2008. I soli due punti segnati nel primo tempo sembravano un segnale di una pratica rinviata almeno in semifinale. Ma non è servito.
Quattro Giochi Olimpici e 16 anni dopo, cade il record di Leslie. Gli undici punti totali segnati da Durant (dietro – tra gli altri – ai 18 di Booker, 17 di Edwards e 14 di Embiid) lo hanno fatto salire nell’Olimpo statunitense: 494 punti in carriera, e sguardo puntato fisso verso la medaglia d’oro, che sarebbe la quarta della sua carriera.
Prossimo ostacolo, ancora una volta, sarà la Serbia di Nikola Jokic. Nazionale temibile sulla carta ma che finora non ha dimostrato sul parquet il suo vero potenziale. La vincente sfiderà nella finalissima l’uscente della supersfida europea Germania-Francia, gli ultimi mattatori di Team USA contro i padroni di casa. Appuntamento a giovedì per entrambe le semifinali, per scoprire chi si andrà a giocare il metallo più pregiato.
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