La scorsa stagione, gli Warriors hanno provato a reclutare LeBron James durante la sessione di mercato NBA di febbraio. In quell’occasione, Joe Lacob – proprietario della franchigia – aveva contattato Jeanie Buss – la sua controparte dei Lakers – mentre Mike Dunleavy Jr, il GM degli Warriors, stava parlando con il GM di Los Angeles Rob Pelinka.
Secondo quanto riportato da Marc Stein, le parti avrebbero interrotto ogni trattativa nel momento in cui hanno interpellato Rich Paul, agente dello stesso James, il quale ha più volte posto il suo veto. Nemmeno l’intervento di Draymond Green, amico di LeBron James e anch’egli rappresentato da Rich Paul, è stato utile a sbloccare la questione.
I retroscena sul mancato trasferimento di LeBron James ai Golden State Warriors
Il New York Times, per voce dell’insider NBA, ha quindi sottolineato ogni retroscena di quel periodo:
“Diverse fonti della lega sostengono che i colloqui riportati tra le squadre all’epoca non sono mai andati troppo in profondità in gran parte perché l’agente di James Rich Paul si è opposto fortemente all’idea che James passasse dalla California del sud alla California del nord. Le fonti dicono che Paul ha implorato entrambe le squadre di rinunciare all’idea — nonostante alcuni dialoghi tra Joe Lacob e Jeanie Buss e la determinazione di Draymond Green nel fare pressioni su James per spingere per il trasferimento nella Bay Area — in gran parte perché voleva isolare James da potenziali contraccolpi sul cambio di squadra per la quarta volta nella sua carriera”.
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