Direttamente dallo United Center di Chicago, Steve Kerr ha presenziato alla convention del Partito democratico americano, in vista delle elezioni USA 2024. L’evento, che ha sancito sostanzialmente il passaggio di testimone per la corsa alle presidenziali da Joe Biden a Kamala Harris, ha visto tra gli altri anche l’ormai ex coach di Team USA.
Come sappiamo, l’allenatore degli Warriors ha sempre attaccato la politica di Donald Trump e ha accettato di buon grado l’invito alla convention Dem. Queste le parole dell’ex giocatore dei Bulls:
“È così bello tornare allo United Center. Come sapete, qui sono successe molte cose interessanti, soprattutto negli anni ’90. Per i più giovane tra voi, cercate ‘Michael Jordan su Google’ e capirete di cosa sto parlando.”
Le parole di Steve Kerr e il gesto alla Stephen Curry
Quindi, Kerr ha aggiunto:
“Io credo che i leader debbano avere dignità e debbano dire la verità. Non vorreste le stesse qualità nel Presidente degli Stati Uniti? La gioia, la compassione e l’impegno verso il paese che abbiamo visto alle Olimpiadi è quello che hanno loro due, ed è quello di cui abbiamo bisogno. Ci serve quel tipo di leadership che ci unisce e non quello che ci divide, riconoscendo e celebrando il nostro obiettivo comune, come abbiamo fatto noi a Parigi mettendo da parte le nostre rivalità. Immaginate quello che potremmo fare con 330 milioni di persone nella stessa squadra: non come Democratici, non come Repubblicani, non come Liberali, ma come Americani”.
Infine, il passaggio che ha attirato le attenzioni dei media, poiché Steve Kerr ha imitato il gesto della ‘buonanotte’, visto ancora una volta da Stephen Curry durante il torneo olimpico:
“Quella sera potremo, usando le parole del grande Steph Curry, dire ‘notte notte’ a Donald Trump”
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