Di ufficiale non c’è nulla. Nemmeno dichiarazioni criptiche e mal interpretate. A corroborare la tesi di possibili tensioni tra coach Mike Malone e la dirigenza dei Denver Nuggets è però uno degli insider più informati dell’intera NBA. A riferirlo, infatti, è Zach Lowe durante il suo podcast settimanale Lowe Post su ESPN.
“Ci sono voci. Voci! Che lo staff tecnico e il front office, o almeno l’head coach e il front office, non la pensano esattamente allo stesso modo a Denver. A un livello persino insolito per l’NBA”.
I motivi, trattandosi di soffiate, ovviamente non sono chiari. Possibili dissapori potrebbero essere nati dall’addio di Kentavious Caldwell-Pope, giocatore molto apprezzato da Malone e che effettivamente forniva non poche garanzie a livello difensivo e di tiro dall’arco (40.6% da tre nell’ultima stagione). Il nucleo vincente è rimasto (Nikola Jokic, Jamal Murrat, Micheal Porter Jr. e Aaron Gordon) ma presto alcuni di loro dovranno essere rinnovati. E se il front officenon è disposto a trattenere giocatori chiave – si sarà chiesto Malone – cosa farà quando dovrà strattonare non poco le finanze per trattenere le sue stelle?
Oltre alla perdita di KCP, problematica è stata l’assenza di sforzi per sostituirlo. Il neo-arrivato Russel Westbrook è un giocatore con caratteristiche quasi completamente opposte. Christian Braun (eccetto qualche picco) non gode della piena fiducia dell’allenatore e dovrà nonostante ciò assumere su di sé le palle scottanti che gestiva Caldwell-Pope. Probabilmente i dissapori cadranno nel nulla: Malone è sotto contratto in Colorado per altre tre stagioni. Certo a poco più di un mese dall’inizio della stagione regolare non sono notizie che i tifosi dei Nuggets vorrebbero leggere.
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